#La ragazza del Mar Nero
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La ragazza del Mar Nero di Maria Tatsos: Un racconto di memoria e tragedia. Recensione di Alessandria today
Maria Tatsos ci offre un'opera toccante e intensa con "La ragazza del Mar Nero", un romanzo storico pubblicato da Paoline Edizioni che getta luce sulla tragica vicenda dei greci del Ponto, un popolo costretto ad affrontare persecuzioni e sofferenze durant
Un omaggio alla storia dimenticata dei greci del Ponto. Maria Tatsos ci offre un’opera toccante e intensa con “La ragazza del Mar Nero”, un romanzo storico pubblicato da Paoline Edizioni che getta luce sulla tragica vicenda dei greci del Ponto, un popolo costretto ad affrontare persecuzioni e sofferenze durante uno dei capitoli più bui della storia. Trama. Il romanzo narra la storia di una…
#Alessandria today#Cultura e identità#diaspora greca#diaspora pontica#genocidi dimenticati#Google News#greci del Ponto#italianewsmedia.com#La ragazza del Mar Nero#letture culturali#letture emozionanti#Mar Nero#Maria Tatsos#Maria Tatsos romanzi#narrativa e storia#narrativa educativa#Narrativa storica#Paoline Edizioni#Paoline libri#persecuzioni etniche#Pier Carlo Lava#riflessioni storiche.#romanzi consigliati#romanzi di memoria#Romanzo storico#romanzo sulla resilienza#storia dei greci#Storia e narrativa#tragedia storica#Tragedie dimenticate
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Ieri ero a Roma, sono andata a trovare una persona che mi fa stare bene (ma questa è un'altra storia). Il ritorno, autostazione Tiburtina. Super folla caoticamente disorientata e a tratti imbarazzante. Cerco un posticino dove sistemarmi giusto per trovare il tabacco in borsa e rullarne una, nella convinzione di chiuderla e alzare gli occhi e incrociare uno sguardo di vecchia curiosa e assassina....
...tutte le panchine piene di gente. E valige. In lontananza vedo un posto. C'era una ragazza cinese al telefono. La scansava anche chi ci passava davanti. Uno schifo, così schifo che ho avuto bisogno di un bar. Ma davvero siamo diventati così maledettamente animali? Buon venerdì
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Ti diro... oggi volevo andare a farmi tagliare i capelli dalla mia parrucchiera cinese (quella che adoro perché sta zitta senza suggerire di mettere le recinzioni sulle coste del mar mediterraneo per bloccare gli sbarchi), comprare delle lampadine all’emporio cinese e mangiare al ristorante giapponese di Lino (che in realtà è cinese, si chiama Lin ed è nato in Italia).
Purtroppo, a differenza di sempre, credò che non troverò la fila o tavoli occupati perché l’essere umano è abbastanza basilare nel suo istinto di sopravvivenza: individui una caratteristica associata al pericolo --> fuggi dalla caratteristica associata al pericolo. Voglio dire, ai bambini di solito si insegna ad aver paura degli sconosciuti e in giro non vedo un’età intellettiva ed emotiva poi così elevata.
Comunque tranquilla... lascia passare qualche mese che l’epidemia mediatica si sgonfi e poi l’italiano medio tornerà, come sempre, a continuare ad aver paura dell’uomo nero.
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. ╰ 𝐩𝐞𝐧𝐬𝐢𝐞𝐯𝐞!
📍 wooden bridge, hogwarts 📅 fed 29 / mar. 1, 2023 🔗 #𝖽𝖺𝗇𝗀𝖾𝗋𝗈𝗎𝗌𝗁𝗉𝗋𝗉𝗀
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Agape Urquhart ha un'alta considerazione delle tradizioni: sono certezza, non le provocano ansia e, soprattutto, il fatto che vengano rispettate indica che le persone coinvolte hanno considerazione di lei, la conservano tra i loro pensieri e priorità, le vogliono bene. Tra le sue preferite, ha particolare importanza quella che condivide col gemello, Eros, e che li vede incontrarsi ogni anno, a mezzanotte precisa, al centro esatto del Ponte Coperto (prima di Hogwarts era il grande giardino del loro castello scozzese) per godersi i primi minuti dell'anno nuovo insieme. Niente regali, niente smancerie: soltanto loro, un abbraccio e il silenzio. Si stringe nel mantello nero che ha infilato velocemente quando ha lasciato la festa senza dare nell'occhio, fissando lo scuro paesaggio di fronte a sé con un unico interrogativo a tormentarla. 𝘈𝘳𝘳𝘪𝘷𝘦𝘳à? Nell'ultimo periodo, infatti, il gemello si è comportato davvero stranamente: non è mai stato un tipo affettuoso - caratteristica che, del resto, scarseggia anche in lei -, ma adesso è sempre scontroso, cupo, pronto a scattare per un nonnulla, tanto che, stanca di battibeccare anche con lui, la corvonero ha pian piano diradato il tempo da passare insieme. Non senza soffrirne, s'intende. Controlla il cellulare e, nell'apprendere che manchi soltanto un minuto all'ora x, viene pervasa da un forte senso di sconforto. Che merda, pensa, e non ha tempo di formulare altre frasi che un rumore la distrae: la mano corre subito alla ricerca della bacchetta, lo sguardo si aguzza per riconoscere le fattezze dell'ombra che procede in sua direzione nonostante il suo cuore già sappia. 𝘌𝘳𝘰𝘴. Un nuovo sorriso, niente di esagerato nonostante la sincera contentezza, si forma sulle sue labbra quando, finalmente tranquilla, torna a guardare l'orizzonte. Il serpeverde le si affianca, imitandola nel gesto. « Sei venuto. » « Ne dubitavi? » Stringe le labbra cercando di ricacciare dentro qualsiasi risposta vagamente tagliente: suo fratello si è presentato e vale tanto, non deve rovinare questo momento col suo carattere vagamente irritante. « È che pensavo ti fossi addormentato. » prende una breve pausa e lo guarda, attendendo che lui faccia lo stesso. « Sai, la vecchiaia. » Si concedono una risata bassa, che termina soltanto quando la ragazza si ritrova tra le braccia del fratello e si modula per incastrarsi con lui. « Feliz cumpleaños, ratoncito. » è un sussurro, quello di Eros. « Co-latha breith sona, ailbhean beag. » perché è da quando ha imparato a parlare che Agape, delle lingue insegnate loro dai genitori, ha preferito fare sfoggio delle conoscenze "ricercate". E le tradizioni vanno mantenute, no? Restano così, gli occhi di entrambi chiusi, per qualche minuto, fino a quando il ragazzo non si sottrae ed estrae un braccialetto sottile dalla tasca del giubbotto. Le fa segno di porgergli il polso, e lei non può che guardarlo dubbiosa. « Che cos'è questa novità? » domanda, pur assecondando la sua richiesta. « Faccio raramente qualcosa di carino per te. » confessa, e nonostante non sia questa la vera motivazione risulta fortemente credibile. « Li ho visti e mi sono piaciuti, ne ho uno uguale anche io: vedi questo cristallo? Finché è blu, vuol dire che l'altro sta bene. Ma se diventa rosso... » « È nei guai. » « Nei guai, ma anche rapito, ferito o moribondo. » « Quanto sei catastrofico! » « Previdente, direi » conclude in modo fin troppo serio, facendo aggrottare la fronte alla sorella. « Ma la veggente sei tu, alzo le mani! » aggiunge in fretta, pronto poi a distrarla con un bacio affettuoso.
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Sailor Moon Legacy Challenge, traduzione italiana
Una mia cara amica, Celeste, mi ha segnalato questa bellissima alternativa alla classica legacy challenge per The Sims 4, solo che non c'è una traduzione in italiano. Quindi l'ho fatta io :) Qui potete trovare le regole della versione originale su modthesims.com: Legacy - Sailor Moon Legacy Challenge Per la traduzione in italiano ho preferito parlare degli eredi e delle regole che li riguardano al femminile (al maschile nel caso di Tuxedo Mask), ma non c'è alcun obbligo ad avere tutte eredi femmine, o un erede maschio nella generazione di Tuxedo Mask: l'erede può essere il sim che preferite a ogni generazione, senza distinzione tra genere sessuale. Purtroppo questo aspetto non è chiaro al 100% nelle regole, però l'autrice parla degli eredi sia come “lui” che come “lei”, a volte in tono neutrale (cosa purtroppo impossibile da rendere in italiano), quindi suppongo che dove non c'è una regola che vieti il contrario, come nel caso della scelta dell'erede, tutto è concesso (così come per numero di figli che ogni erede può avere). Ma ora lascio la parola alla creatrice della challenge. Ringrazio la mia amatissima DreamlikeMoon per la traduzione vi lascio il link al suo blog dove leggerete le sue bellissime storie: https://dreamlikemoon.livejournal.com/ SAILOR MOON LEGACY CHALLENGE - TRADUZIONE IN ITALIANO Sfida soggetta a modifiche e aggiornamenti. Questa Challenge non è mai stata testata in gioco. Sentitevi liberi di aggiustarla secondo il gameplay effettivo. Pack richiesti: Vita in città, Al lavoro, Vita da genitori, Stagioni, Cani e gatti. Opzionale: Vampiri. Se non ne avete qualcuno, aggiustate le regole per rendere la sfida giocabile. A meno che non sia richiesto il contrario, i Sim devono raggiungere il livello massimo della loro carriera e completare l'aspirazione. Gli eredi possono essere scelti liberamente dal giocatore e non devono per forza essere eredi biologici. L'adozione è consentita. Si può trasferire l'unità familiare in lotti differenti durante il corso della sfida. L'invecchiamento deve essere attivo, durata della vita normale. Nessun trucco per i soldi né “realestate”. Niente mod sleali. Oppure fate come preferite e giocate in modo che sia divertente per voi, è un videogioco. I requisiti per i gatti sono solo per divertimento. O no? Ho cercato di non riutilizzare carriere, aspirazioni o tratti. Di conseguenza la vostra guerriera preferita potrebbe non essere rappresentata come dovrebbe. Le senshi sono più una semplice ispirazione estetica o di tonalità per ogni generazione, anziché rappresentare un vero e proprio gioco di ruolo come guerriera (anche perché essendo qui Tuxedo Mask figlio di Sailor Moon… ehm…) SUPER BONUS: avere in tutte le generazioni lo stesso gatto a cui dare il dolcetto della decrescita per non lasciarlo morire. Oppure una mini challenge coi gatti per mantenere viva la loro linea di sangue durante tutte le generazioni. [se vedi il sito su un dispositivo mobile, clicca sulla freccia qua sotto per continuare a leggere] GENERAZIONE 1: SAILOR V Colori opzionali: arancione, rosso, giallo Tratti: amante della musica, estroversa, ambiziosa Carriera: detective Aspirazione: nativa della città Altro: “Destinata a non trovare mai l'amore” Mentre questa sim può corteggiare (e fare fiki fiki) con altri sim, non può avere un ragazzo / una ragazza o sposarsi. Non può nemmeno chiedere a un altro sim di trasferirsi in casa sua, diventerà una mamma single lavoratrice. Idee aggiuntive: provare a massimizzare l'abilità di carisma, o spendere punti aspirazione per acquistare il tratto seducente. Gatto: obbligatorio GENERAZIONE 2: SAILOR MOON Colori opzionali: bianco, rosa, blu, Magenta Tratti: infantile, ghiottona, buona Carriere: nessuna/mamma casalinga (o organizzatrice di eventi di beneficenza oppure personalità di internet) Aspirazione: amica del mondo Altro: “Il miracolo dell'amore” Deve sposare un alieno, un amore proibito tra due mondi diversi. Devi sbloccare Sixam entro la fine di questa generazione, preferibilmente attraverso la missilistica. Gatto: obbligatorio GENERAZIONE 3: TUXEDO MASK Colori opzionali: bianco e nero Tratti: cleptomane, amante dei gatti, amante della famiglia Carriera: a scelta del giocatore - risparmio dottore per Sailor Mercury e veterinario per Sailor Pluto. Quindi potrebbe essere criminale, agente segreto, hacker, uomo d'affari, o potrebbe semplicemente fare soldi rubando e cercando oggetti da collezione. Segui il tuo cuore. Aspirazione: super genitore o anima gemella Altro: “Cercare il Cristallo d'argento” Completa la collezione di cristalli. Massimizza l'abilità di malizia (specialmente attraverso il furto). Gatto: obbligatorio
GENERAZIONE 4: SAILOR MERCURY Colori opzionali: blu Tratti: genio, topo di biblioteca, non filtrante Carriera: dottore Aspirazione: cervello nerd Altro: “Studiosa per colpa” La sim non può mai saltare la scuola o marinare, deve sempre fare i compiti E le attività extrascolastiche, lavorare attentamente ai progetti scolastici, “studiare sodo” quando è a scuola, e deve sempre scegliere le cose da studiosi (se possibile) nelle finestre di dialogo che appaiono quando succede qualcosa a scuola. Deve anche sempre essere amichevole (non per forza avere Buone Maniere) e acquisire il tratto Responsabile. Da bambina deve completare l'aspirazione Bambino Prodigio. La sua infanzia farà schifo, ma la sua vita diventerà più luminosa quando diventa giovane adulta, sebbene debba raggiungere la vetta della carriera da dottore. Gatto: tecnicamente non obbligatorio, ma sarebbe una buona idea averlo. GENERAZIONE 5: SAILOR MARS Colori opzionali: rosso, viola Tratti: sicura di sé, snob, evasiva Carriera: (non necessariamente in questo ordine, ma queste sono le opzioni) 1. Critica o Social media; 2. Donna d'affari o Politica; 3. Agente segreto o Astronauta. Questa sim non può ripetere nessuna delle carriere dei suoi antenati, quindi pensaci quando scegli i lavori di Sailor Moon e Tuxedo Mask. Devi portare le carriere a un livello abbastanza alto da completare l'aspirazione. Dovresti massimizzare almeno una carriera. Aspirazione: sim rinascimentale Altro: “Odia gli uomini” Questa sim non può parlare agli uomini, se si può evitare (voglio dire, nessun problema se guardi un attimo da un'altra parte e lei fa qualcosa autonomamente, o se il gioco lo richiede). Se il proprietario del chiosco di cibo, il giardiniere o chiunque altro è un uomo, la sim non può parlarci (gli altri sim dell'unità familiare non hanno questa restrizione). Un'eccezione può essere fatta con: 1. i figli maschi 2. se questa erede è una femmina e vuoi farle avere figli e non vuoi per forza creare una bella trans omosessuale di cui farla innamorare (o rendere lei una trans omosessuale) e adottare né usare una mod per la gravidanza tra sim dello stesso sesso, puoi fare un'eccezione per quanto riguarda il donatore di seme per l'erede successivo (ma non può sposarlo dopo essere rimasta incinta, la relazione deve finire e non in maniera amichevole). L'eccezione NON si applica ai parenti maschi della sim, che a lei non stanno simpatici. Può parlare ai parenti maschi solo pr combattere con loro o per eseguire interazioni perfide/maliziose, e può dichiarare inimicizia al padre (o ai padri). Deve massimizzare l'abilità di benessere. Deve anche trovare una migliore amica durante il corso della sua vita. Gatto: non obbligatorio
GENERAZIONE 6: SAILOR JUPITER Colori opzionali: verde, rosa, pattern floreali Tratti: romantica, ama l'aria aperta, ordinata Carriera: giardiniere, ramo di compositore floreale Aspirazione: botanista indipendente Altro: “Superare il rifiuto, vivere nella pace domestica” Deve ricevere un rifiuto quando chiede di diventare coppia fissa o propone il matrimonio, terminare la relazione e trovare un nuovo amore. Deve massimizzare l'abilità di cottura al forno, raggiungere almeno il livello 5 di cucina o di alta cucina e vendere cibi da cottura al forno tramite un tavolo per la vendita in strada o altri metodi per la vendita. Deve organizzare un evento per il matrimonio quando si sposa, cucinare la propria torta e raggiungere il livello oro. Gatto: non per forza. Forse un cane? GENERAZIONE 7: SAILOR PLUTO Colori opzionali: nero, marrone, toni scuri Tratti: solitaria, perfezionista, pessimista Carriera: Veterinario. Deve avere una clinica a 4 stelle e almeno una recensione da 5 stelle. (Avere una clinica a 5 stelle è troppo tedioso e poco divertente in questo gioco, quindi non vi obbligo a raggiungerle). Aspirazione: amica degli animali Altro: “Ho sempre voluto combattere al vostro fianco” Può avere solo un amico adulto ma diventare amica di quanti bambini e animali vuole. Deve diventare migliore amica di almeno un bambino (può essere suo figlio), compagna di almeno un gatto, e infine morire di fronte a loro di qualcosa di diverso dalla vecchiaia. Questo significa che devi lavorare più velocemente per completare l'aspirazione. Puoi manipolare il gioco per causare la morte (costruire mura attorno alla piscina o quello che vuoi), ma l'uso di cheat o mod per causare la morte non è permesso. Gatto: SUPER obbligatorio Bonus: prova a riportare in vita il fantasma della sim Sailor Pluto prima della fine della legacy. GENERAZIONE 8: SAILOR URANUS Colori opzionali: giallo, blu navy Tratti: attiva, burlona, amicona Carriera: atleta (atleta professionista) Aspirazione: favolosamente ricca Altro: “Una coppia destinata” Può avere un solo amore nella sua vita, deve sposare la sua/il suo migliore amica/amico. Deve fare almeno due interazioni romantiche con la sua metà ogni giorno (a partire dallo stadio degli appuntamenti, non appena hanno un qualche tipo di impegno). Non appena inizia la loro relazione, la sim deve rompere/sabotare un'altra relazione (famiglia, amici), “sacrificando” qualcuno per la missione. OPPURE puoi uccidere qualcuno a cui tiene, ma il genitore della generazione precedente non conta. Gatto: se pensi di poter vivere anche senza va bene, ma vuoi davvero rischiare? GENERAZIONE 9: SAILOR NEPTUNE Colori opzionali: verde anatra, verde schiuma di mare, blu Tratti: creativa, materialista, amante dell'arte oppure amante della musica Carriera: pittrice (ramo a scelta) Aspirazione: genio musicale Altro: “Deep Sea Submerge” (attacco di Sailor Neptune, NdT) Deve avere una piscina di almeno 3x3 e nuotare almeno due volte a settimana. Deve avere un acquario e riempirlo di pesci pescati. Deve prendere almeno un pesce raro. Gatto: non necessario però come puoi pretendere che la sim diventi ispirata senza la sua musa felina??? GENERAZIONE 10: SAILOR SATURN Colori opzionali: viola, nero Tratti: schifiltosa o vegetariana o pigra, gelosa, allegra Carriera: scienziata o criminale (ramo di oracolo) o nessuna Aspirazione: nemico pubblico o gran maestra dei vampiri o famiglia vampiresca Altro: “È la fine del mondo per come lo conosciamo” Vai in giro a uccidere sim, brucia le proprietà, distruggi la felicità di ognuno. Quanti più corpi e meglio è. Assisti a più morti possibili. Quante più proprietà distrutte e meglio è. Deve pentirsi prima di morire, ritratteggiarsi in buona con un premio del punteggio e riparare almeno una relazione danneggiata. Gatto: NON DEVE CAPITARGLI NULLA DI MALE, è un GATTO BUONO, deve essere trattato solo con GENTILEZZA. GENERAZIONE 11: SAILOR CHIBI MOON Colori opzionali: rosa Tratti: infantile, smanettona, a scelta del giocatore. Carriera: a scelta Aspirazione: a scelta (posso però consigliare Progenie di Successo o Favilla della Villa?) Altro: “È un nuovo, radioso futuro in un mondo nuovo” Costruisci il mondo migliore possibile dalle ceneri delle generazioni precedenti. Gatto: SUPER obbligatorio. Non è un futuro utopico senza gatti.
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Una sera
“Ciao, scusami se mi intrometto tra te e tutte queste ragazze, sono molto carine, ma nulla di che. Non credi che io potrei tranquillamente competere con loro? Poi, non vogliatemene signorine, ma, mio nuovo amore, loro mi sembrano un pò attempate per te che sei così bello. Io credo he potrei essere la ragazza perfetta per te al 100%. Ah voi non credete signorine? Ma l’ultimo verdetto ce l’hai tu amore mio. Sono precipitosa con le le parole, dici? No, amore mio. Non dobbiamo perdere tempo: siamo nel pieno della primavera, nostra e dell’anno, io ho il mio bicchiere di vino rosso in corpo, tu il tuo vino bianco tra le mani. An è rosè? Perdonami, il buio sfalsa la realtà. Ma piuttosto: i tuoi occhi sono grigi o verdi? Sempre colpa del buio, di solito non sbaglio mai il colore degli occhi. La tua camicia bianca è ancora più bianca sotto il cappotto nero in questo weekend d’Aprile. Quanta gente, ma i miei occhi sono solo per te amore mio. Dammi un pò dei tuoi. Caccia via quelle signorine, loro non capiscono queste dediche improvvise, ma tu sì amore mio, si vede da quel buchetto che hai sul mento glabro: dito sul mento e “niente cazzate” come diceva Nick Dunn alla sua pazza Amy Dunn. Si, hai un che di americano. Come have a walk with me in this lovely city of love, my darling. Perdonami, sto parlando a sproposito. Tutto c�� era per dirti che sei bellissimo mio nuovo amore.”
Avrei dovuto dirtelo ma non l’ho fatto, amore mio. Poi magari, forse, mi avresti anche sorriso, un sorriso di quelli sfrontati. Io mi sarei innamorata. Avremmo bevuto un vino, poi un altro giorno un caffè. Il primo bacio al chiaro di luna. Ci saremmo scritti messaggi. Ti avrei raccontato del mio regime dietetico e tu dei successi lavorativi e di quanto sei bravo negli sport. Avremmo fatto l'amore per la prima volta. Mi avresti preso la mano, io avrei messo il braccio sotto il tuo. Avremmo fatto passeggiate, vacanze al Mar Nero, progetti e partecipato al matrimonio di qualche tu amico che non vedevi da tempo. Avresti portato il tuo spazzolino a casa mia ed io avrei imparato a cucinare il petto di pollo per te, che hai bisogno di proteine per i tuoi allenamenti. Ci saremmo presi un cane che avremmo chiamato con un nome da uomo, Franco magari. Avrei ascoltato le tue preoccupazioni, raddrizzato le tue lune. Tu mi avresti regalato quella borsa che desideravo da tempo. E sarebbero passati i giorni, i mesi, gli anni. Poi la routine sarebbe arrivata, avresti cominciato a parlare meno, ad inventare amici il giovedì sera, ad accettare sorrisi da altre donne. Io avrei pianto sotto la doccia. “Così non può più andare”. Ci saremmo detti che siamo alla frutta. La mia amata frutta. Pian piano ci saremmo allontanati come due barche lasciate alla corrente: tu a Sud ed io a Nord, al freddo. Avremmo fatto l'amore per l'ultima volta. Addio, buona vita. L'ultimo bacio sotto un triste tiepido sole delle due di pomeriggio. Ci saremmo incontrati tra le vie del centro, quelle vie affollate in cui quella sera vedevo solo te. Ci saremmo incrociati e non ci saremmo salutati, imbarazzati per quello siamo stati e non potremmo più essere. Due sconosciuti. Tu magari poi saresti partito, in un altro paese straniero in cerca di qualcosa, qualcuno, un sogno. Addio, buona vita amore mio, Franco rimane con me.
Sarebbe andata così.
Quindi, capisci, amore mio, perché ti ho lasciato andare insieme a tutte quelle signorine senza nemmeno dirti che eri bellissimo?
Ti ho inseguito ma eri già sparito ta folla brilla illuminata d’arancio.
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Balla, come sai fare solo tu.
Adorava le rose quella ragazza, i tatuaggi in bianco e nero, le fotografie e i film con un lieto fine da far scendere solo una lacrima tanto da ricordarsi che nonostante tutto il dolore che i personaggi avevano passato L’amore vinceva su tutto. Ebbene sì, aveva anche un sogno, la danza, sapeva di non poterlo realizzare per colpa di un cancro ai polmoni che le impediva di fare ogni cazzo di cosa li venisse in mente, ma lei lo teneva, stretto anzi, strettissimo. Un giorno quel sogno si infranse del tutto, i medici le dissero che aveva poco tempo, e per poco intendevano proprio poco, tre miserissimi e fottutissimi giorni, le si spezzò il cuore , chiuse gli occhi e non parló per due ore buone sperando che fosse solo un brutto sogno, cosa che ovviamente, non era. Allora decise, si alzò da quel letto d’ospedale che le aveva fatto da casa per 7 anni e se ne andò, decise di realizzare il suo sogno, andò in una sala da ballo li vicina, era sempre vuota peró a lei sembrava sempre piena di musica e sogni, cominció a ballare un po’ a caso e nonostante il fiatone continuava, dopo due ore più niente, ne un passo o un piccolo movimento che facesse capire ai medici che era viva, la trovarono due giorni dopo nello stesso punto in cui aveva deciso di usare la poca vita che le rimaneva. Era morta, ballando le 4 stagioni di Vivaldi, e ora era lì, fredda come il gelido inverno, le guance rosee come un fiore di pesco in primavera, i capelli marroni e lucenti come una foglia caduta tra la brina in autunno e infine una lacrima che le rigava ancora il volto, una lacrima in rappresentanza del Mar Ligure nel suo periodo più bello, l’estate. C’m
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I'm searching for a Remedy - Chapter 1
Premessa: scrivo questo racconto perché alcune volte ho semplicemente voglia di scrivere. Ci saranno una miriade di errori dati dalla battitura oppure da me stessa, ma spero comunque vi piaccia e che abbiate voglia di lasciarmi qualche commento, consiglio o altro.
Vi ricordo inoltre che a parte Antonia, gli altri personaggi non sono di mia proprietà, soprattutto i membri dei 30 seconds to mars *sigh*
La casa silenziosa. L’unico rumore è quello dell’acqua nella doccia nella quale c’è lei: Antonia. Ascolta il rumore dell'acqua guardando un punto fermo difronte a se ripensando alla sua vita. Quella di ieri, quella di oggi, quella di domani, ma pur sempre la sua. Ad oggi Antonia, sotto certi aspetti, si sente realizzata. Ha un lavoro come dj in svariate discoteche italiane, occasionalmente la contattano per indossare abiti, gioielli o scarpe di marca durante le sue serate, ha una famiglia che l'ama e qualche amico. Pochi, ma veri, pronti ad incoraggiarla nelle sue scelte. Ma c’è anche l’altro lato della medaglia, quello che la rende triste. Un matrimonio in bilico a causa di una relazione extraconiugale di suo marito con una donna più grande di dieci anni. In realtà non sa più se quello può ancora definirsi un matrimonio: da tre mesi ormai si sentono solo telefonicamente, non hanno altri contatti perché lei, giustamente, non vuole. Il tradimento, per lei, equivale a smettere di amare per chi lo commette, ma deve ammettere, almeno a sé stessa, che in parte è anche colpa sua. Il loro amore si è spento già da un po’ e avrebbero dovuto avere il coraggio di smettere prima di mettersi delle fedi al dito. Chiude gli occhi e stringe forte i denti, chiedendosi perché, nonostante lei sappia di non amare più quell’uomo, non trovi il coraggio di mettere fine a quella relazione. Facile. I cambiamenti la spaventano e divorziare ne sarebbe uno enorme. La paura di dover cambiare vita più di quanto non abbia già fatto, non essere legata più a nessuno, infondo hanno passato dieci lunghi anni insieme e visto che lei ne ha appena venticinque, è quasi tutta la vita. La paura di ricominciare. Lo squillo del cellulare interrompe i suoi pensieri. Scuote la testa e chiude il rubinetto della doccia strizzandosi bene i capelli per poi uscire e afferrare un asciugamano. Allunga una mano verso il mobiletto per prendere il cellulare e rispondere con la stessa voce di chi ha paura che dall’altro capo potrebbe esserci la voce del film The Ring o, peggio ancora, quella di suo marito «Pronto?!» «Antonia? Sono io, Antoine» sospira sentendo la voce del suo amico: Antoine Beks. Dj diventato noto, ai suoi occhi, solo perché nel duemila undici si era affiancato in un progetto con il batterista della sua band preferita, ovvero Shannon Leto. I due, lei e Antoine, si sono conosciuti da appena quattro mesi e vanno d’accordo come se si conoscessero da anni. «ehi, dimmi!» si passa una salvietta tra i capelli cominciando a tamponarli «Lena passa alle otto a casa tua. La serata sarà un po’ lunga, ma so che questo non ti spaventa» La voce divertita del suo amico la fa sorridere. Dovrebbe vederla adesso, con le occhiaie che ha sotto agli occhi e senza trucco. Non la penserebbe ancora così «nessun problema! Sai che fino a che ci sei tu in giro riesco ad andare ad oltranza» anche questo è vero. Riesce sempre a farla sentire protetta, quasi come un fratello maggiore. Sempre pronto a tenerla d’occhio, darle consigli e tenerle lontano gli uomini, secondo lui tanti, che le sbavavano dietro ogni sera. Protettivo, ma che comunque la sprona a dare un calcio nel culo a quel, a detta sua, pezzo di merda di marito che si ritrova e si viva la sua vita al massimo. Di sicuro, Antoine, è molto meglio del suo vero fratello: un classico uomo del sud Italia che, una volta morto il capofamiglia, vuole cominciare a comandare. L’unico della sua famiglia che non le parla perché si vergogna di avere una sorella divorziata e che, secondo lui, fa il mestiere di una puttana. «beh, se ti decidessi a cominciare a prendere gli aerei, potrei fare anche di più» Forse è meglio tenersi il fratello misogino e prepotente, soprattutto ogni volta che il suo amico prova a convincerla che volare non è male «Antoine? Ne abbiamo parlato un sacco di volte…per ora non voglio esportare la mia musica e quindi va bene se non volo» Aviofobia. Per farla breve, è la paura di volare e Antonia ne ha tanta, forse troppa «ma non puoi non volare mai in vita tua, stai sprecando una marea di occasioni!» Sbuffa alzando gli occhi al cielo «senti, io devo riposarmi un po’, devo mangiare, e poi devo farmi un restauro completo» gesticola «quindi, se non ti dispiace, adesso vado» Non è da lei risultare sgarbata. È una donna alla quale piace parlare, scherzare, ridere, ma appena la storia della sua paura per gli aerei viene tirata fuori, si ritrova ad essere acida. Non vuole parlarne e, soprattutto, non vuole che le venga rinfacciata la cosa «va bene, ma promettimi almeno di pensarci»
Non risponde. Riaggancia semplicemente lanciando il suo cellulare sul mobile dove era riposto prima e s’infila, finalmente, l’accappatoio, stringendosi da sola, come chi sente il bisogno di consolarsi. Consolarsi da colpe non sue. Non che Antoine la incolpi di farsela sotto, ma il suo impuntarsi e provare a convincerla, la fa sentire quasi sbagliata. Dirigendosi in camera da letto, attiva la sua playlist preferita: 30 seconds to mars. La musica è la sua cura e, non a caso, ha scelto un lavoro che la riguardasse. Sfilandosi l’accappatoio, comincia a guardare il suo riflesso nello specchio lungo della sua camera da letto. Molti chili sono andati via a causa dello stress dovuto alla separazione e al suo lavoro, ma questo non le dispiace. Passare in meno di sei mesi da una quarantasei ad una quaranta, senza dieta o allenamento fisico, non è un vero e proprio dispiacere. Ogni volta che sua madre la vede, dice sempre la stessa cosa: ‘per fortuna ti sono rimasti tette e culo ’. Ed ha ragione. La sua quarta di seno è ancora lì, bella alta e fiera, ed il culo a mandolino, sporgente al punto giusto, fa girare parecchie persone, maschi o femmine che siano. Infine, non meno importante, l’inchiostro che adesso adorna la sua pelle. Sette bellissimi tatuaggi che dicono tanto: la parola hawaiana ohana dietro l’orecchio destro, simbolo dell’amore verso la sua famiglia e condiviso proprio con sua madre, suo fratello e le sue sorelle. Due triad ai lati esterni dei polsi e la frase to buy the truth and sell a lie/the last mistake before you die, scritta su due righe al lato del seno sinistro, simbolo dell’amore verso la sua band. Uno sciame di farfalle che si libera da una piuma che parte dal suo fianco destro e arriva al centro della schiena, simbolo di una quasi libertà. Una fenice sul collo del piede, simbolo di rinascita e anche per il modo in cui è solita chiamarla sua madre. E infine, un acchiappasogni sulla mano destra, che parte dal dorso della mano e finisce sull’interno del polso, simbolo di una persona che vuole essere più serena e, attraverso esso, catturare i suoi peggiori incubi. Si siede sul letto, incurante di essere ancora nuda e bagnata rilassandosi e, raggiunta dalla sua cagnolina, un meticcio nero di media taglia che è come una figlia per lei, si lascia cullare dalle note di Attack addormentandosi.
Qualche ora più tardi, Antonia esce dal portone della casa che ha preso in affitto dopo poco la sua separazione, indossando dei semplici pantaloni aderenti in pelle sintetica nera, una canotta bianca semi trasparente e un paio di stivaletti con tacco. Le serate di inizio settembre non sono ancora fredde, ma ha comunque portato con se una giacca «buonasera signor Giulio!» sorride ad un signore sui settanta che ha conosciuto facendo la spesa nello stesso supermercato «buonasera signorina Antonia!» le sorride tenendo le mani dietro la schiena mentre porta a spasso il cane «ciao anche a te, Corinne!» la ragazza si china ad accarezzare il cane, che comincia subito a fare le feste «al mondo ci vorrebbero più persone amanti degli animali come te» l'uomo strizza l'occhio e sorride «non so come fanno» alza lo sguardo sorridendo di rimando. I cani le sono sempre piaciuti, forse anche più delle persone «animalista e anche molto bella» Antonia si rimette dritta facendo un sorriso di circostanza. I complimenti non le piacciono, la imbarazzano parecchio, soprattutto quando non sa cosa rispondere «sempre la solita ritardataria!» una donna bionda urla dalla sua Audi s3 nera «muoviti, altrimenti Antoine ci uccide» Antonia si congeda dalla conversazione con l'anziano, ricordandosi di ringraziare Lena il prima possibile che l'ha, inconsciamente, salvata da un momento di imbarazzo «non sono io in ritardo, ma tu» punta la bionda mentre allaccia la cintura «io sono giù da almeno quindici minuti» Lena sorride ingranando la marcia «molto carina la tua conquista! Solo che è un tantino anzianotto» cerca di trattenere le risate Antonia sta al gioco «lo sai, mi piacciono gli uomini maturi» «tesoro, devi imparare le differenze tra maturo e in decomposizione» Le due si scatenano in una sonora risata che va avanti per circa dieci minuti. Antonia ha conosciuto Lena tramite Antoine. In principio la bionda ha visto l’altra come una rivale, visto il rapporto confidenziale tra i due dj, fino a che non ha capito che non c’era nessun interesse romantico nei confronti del suo ragazzo e viceversa, ma solo un’amicizia e un rapporto professionale «allora, cara Antonia, novità?» Lena mette su un po’ di musica «se mi stai chiedendo se ho divorziato, preso la patente o cominciato a volare, beh, la risposta è no» «credo che se avessi fatto una delle 3 cose che hai elencato, il mio ragazzo avrebbe fatto un comunicato stampa» «ma per chi l’hai preso? Farebbe un comunicato solo se cominciassi a scopare a destra e a manca» Lena le lancia un’occhiata fingendosi offesa dalla calunnia che è appena stata lanciata al suo ragazzo «si, hai ragione» sbotta cambiando impercettibilmente espressione «e lo stilista? Quello strano…Armando» Antonia scuote la testa «Alessandro. Alessandro Michele!» la corregge «non credo che accetterò comunque. Fare la modella o testimonial o qualsiasi altra cosa riguarda il campo della moda, non fa per me» sospira mordendosi il labbro «non mi piace stare sotto i riflettori» La bionda annuisce guardando la strada, sapendo bene come è fatta la donna che ha accanto. Sa delle sue insicurezze e del fatto che non riesce a combatterle e a piacersi, eppure è molto carina «pensaci bene, non capita tutti i giorni un’offerta del genere»
Le due donne arrivano in discoteca pochi minuti più tardi, trovando i soliti buttafuori all’entrata che stanno lasciando entrare le varie persone. Si avvicinano ad un uomo corpulento e muscoloso con la carnagione scura e Antonia non può fare a meno di far notare all’amica quanto somigli al famigerato Mike Tyson, tanto che l’altra comincia a ridere non riuscendo a parlare «sono Antonia, lavoro con Beks e la pazza qui è la sua ragazza» indica la bionda che sembra avere i postumi di una sbornia, nonostante sia sicura che non abbia ancora cominciato a bere. L’uomo, leggermente confuso dall’ilarità della bionda, le scorta fino alla porta sul retro sapendo che il dj aspettava la sua collaboratrice e le lascia entrare. Sono appena le 10 quando entrano nella saletta che riservano al dj di turno che deve esibirsi. Ad accoglierle una ragazza alta, mora e ben poco vestita che le indirizza verso Antonine, impegnato a conversare come al solito «finalmente! Credevo che Roma vi avesse risucchiato!» si avvicina a Lena baciandola calorosamente, per poi staccarsi e abbracciare Antonia «il pensiero di farmi una gita al Colosseo c’era, ma era chiuso» la rossa si finge affranta «cosa farò adesso?» continua la sua scenetta, fino ad afferrare una bottiglia del suo champagne preferito e riempirsi un bicchiere «se hai finito di fare la stronza, potremmo cominciare a parlare di cose serie» il dj sbatte gli occhi come un tipico cucciolo che chiede attenzioni «oh…no no no! Non cominciare con la storia di volare ed esportare la mia musica, perché stasera la risposta è no!» il tono deciso non serve poi a molto, visto il sorrisino che spunta sulle labbra del dj «quindi, la risposta potrebbe cambiare domani?» La donna si passa una mano sul volto «Antoine!» lui la ignora completamente «già vedo il tuo nome affiancato al mio per le strade di Londra, Mosca, Parigi» sogna di poter finalmente aiutarla a crearsi una carriera «notti passate nelle migliori discoteche dell’Europa, poi spostarci anche più lontano, verso il Canada» Antonia lo guarda sconcertata. L’uomo sogna ad occhi aperti sulla sua vita, come se avesse già deciso. La paura che lui possa prenderla, impacchettarla e spedirla in giro per il mondo è quasi più grande di quella di mettersi con il culo su un sedile volante «non ho detto di si, ma se dovesse succedere, almeno un posto dove non mi gelo il culo c’è?» «l’hai sentita Lena?» abbraccia la sua ragazza guardando un punto indefinito sulla parete «vuole andare in posti caldi, come Los Angeles, Barcellona, Dubai» Antonia lo fissa chiedendosi cosa si sia fatto prima che loro arrivassero lì e si gioca le palle che non ha che anche la ragazza del dj, stia pensando lo stesso, vista la sua espressione sconcertata «quando hai finito il tuo viaggio mentale, potremmo parlare di ciò che dobbiamo fare stasera?» Antoine viene riportato bruscamente alla realtà dalla sua amica «Antonia…» «no no no…so già che stai per tirare fuori le statistiche di morti per incidenti stradali e al numero elevato messe a confronto con quelle di morti per i voli» il dj sgrana gli occhi sapendo di essere stato colto in fragrante «facciamo così! Stasera e domani lavoriamo e, se non mi istighi ad ucciderti fino alla prossima settimana, ne parliamo seriamente, contento?» L’uomo soppesa le parole della sua amica, spendo bene che rischia, come minimo, l’evirazione se non la smette e decide di lasciarla in pace, almeno fino alla prossima settimana «adesso…» si avvicina all’amica cingendole le spalle con un braccio e avvicinandosi al suo orecchio «…c’è qualcuno che voglio farti conoscere» Niente! Antoine la smette con una cosa e subito comincia con un’altra. Perché Antonia sa che adesso che l’ha messo a tacere sul fattore volo, devo cominciare con l’altro suo chiodo fisso: convincerla a darla a destra e manca. Antoine le tiene un braccio intorno al collo e con l’altra mano attira la sua fidanzata «non credi che dovresti prima chiedere?» domanda la rossa, ricevendo una faccia confusa come risposta «no, dico, io di manage a trois non sono esperta e non credo che Lena approvi» «quanto sei imbecille!» I tre camminano fino ad un divanetto, dove c’è seduto un uomo con due belle ragazze ai suoi lati. Solo in quel momento, quando Antonia lo vede, capisce di che amico stava parlando Antoine «ragazze, ve lo lascio più tardi!» il dj afferra l’uomo per un braccio facendolo alzare «questa è l’amica di cui ti parlavo» si volta verso la rossa che gli sembra quasi pietrificata e non può fare a meno di sorridere «Antonia, lui è Shannon Leto, mio ex partner di lavoro» Antonia deglutisce e guarda il batterista che, dopo essersi sfilato gli occhiali, allunga una mano verso di lei per presentarsi «finalmente ti conosco» I loro sguardi si incrociano, le loro mani si stringono. Antonia non sa cosa dire.
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DRAGON
Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi.
È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.
La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?
Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.
A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.
La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza.
Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità.
Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?
La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".
Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "
Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.
La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione.
Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.
- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito.
A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.
Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.
Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo.
Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.
Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.Il clima è continentale, con estati calde e inverni molto freddi. È parte della flora tropicale dell'Africa; è suddivisa in due Flores, uno dei quali (l'Hadhramaut) è simile a quello del Sudan e del Sahara meridionale, e l'altra (Yemen) è simile a quella dell'Africa orientale. La meccanica di amore, con le sue dita di fata, le sue ali d'angelo, il suo sorriso agganciata alla violazione del tempo. Ho bisogno di un amico.La varietà di climi in Asia determina offerte faune seguendo le regioni. Essi sono minacciati da una fortissima pressione antropica. Circa il 27% dell'area, 145 000 km, sono ancora un habitat naturale, ma solo circa il 12% della vegetazione di origine è considerata come un vuoto. Perché piange?Ho messo la mia immaginazione in pausa e voglio vedere MOM. La spettacolare era diventato banale e la miracolosa francamente noiosa. Ha le sue ore perdute, egli fu officiata anche entro il corpo di polizia volontari creata 60 anni in precedenza nel suo paese, i Paesi Bassi. La 300 km di lunghezza e 150 km di larghezza della valle di Fergana separa il Pamir Mountains di Tien Shan. Parte posteriore del torace è chiuso dalla colonna vertebrale e immediatamente ai lati sono due depressioni laterali, conosciuto sotto il nome di canalette vertebrale. Come il mio Burin ha preso la ganga, ho visto è di realizzare la visione che ho avuto.A nord dell'Africa occidentale, al di là del Sahara alta media di 400 m solo, sorge il sistema montuoso della Atlas, orientato da ovest a est, come le montagne di Europa che ne consegue.La regione mandchourienne include l'altopiano della Mongolia e del Tibet. Questa zona quindi copre la maggior parte della navigazione in Canada, Fennoscandia e Russia settentrionale. La seta è composto principalmente da proteine di grandi dimensioni, il fibroïnes. Il pascolo di bovini e caprini all'interno e in prossimità delle aree protette provoca una forte erosione sulle pendici boscose in precedenza. Incontriamo il cinghiale in qualsiasi tipo di ambiente, delle dune del litorale fino agli ambienti di montagna, le pianure di paludi nel passaggio dalla gariga, pertanto che la vegetazione è sufficiente per la sua tranquillità. Il Carline acaule (Carlina acaulis) è una pianta della famiglia Asteraceae. È così come il dio-sole è venuto a essere venerato come un Dio creatore. Stazione a colui che avrebbe cercato di rubare lui il suo posto. Egli ha portato l'ordine nell'universo e ha reso possibile la vita. Con riguardo alle loro varie soluzioni al problema della natura, hanno già più o meno, due caratteri che si trovano in tutta la storia della filosofia della natura, e che stiamo andando a definire in ppeu di parole. Quest'ultimo può passare da un gruppo all'altro per "visita" femmine. È molto riprende in media, da alcune società,… ma non sai davvero che cosa si nasconde dietro questa parola?La parola biodiversità è la contrazione di "diversità biologica".Si deve stare attenti, perché se io sono troppo bruscamente, il nero idee potrà sfuggire e invadere tutto il mio spirito. In pensione, egli avrebbe scritto. Il atomi chimica del corpo semplice non sono probabilmente il primo atomi, ma di aggregati molto stabile, che rimangono nelle combinazioni e che sono trovati dall'analisi chimica... "Il cuore è un lungo tubo dorsale formata da una serie di vani, in ragione di uno per ogni segmento e che riceve il sangue da parte dei fori laterali.La ragione per cui il più forte è sempre la migliore … se la citazione di Jean de La Fontaine può applicare nella vita di tutti i giorni si riferisce non alla teoria dell'evoluzione. Il ratto grigio (Rattus norvegicus) è un mammifero della famiglia dei Muridae. Falso, dire due scienziati americani nel numero del 9 marzo settimanale della natura.- Dateci la vostra visione del delitto perfetto, ragazza, ha detto in cerca di visibilmente al discredito. A causa della loro ubicazione nella parte centrale del continente asiatico e le montagne di Asia centrale rivestono un ruolo di corridoio nella distribuzione delle diverse specie di montagna in Asia.Gemelli omozitogi o vero gemelli sono nati con la divisione di un singolo uovo. Riscontrato nelle praterie alluvionali la maggiore densità di tigri (Panthera tigris) del mondo.Esso reparla me dappertutto e lunga. E il primo fattore determinante del rinnovo nonché la hanno mostrato Weil e Kirchner dalle fonti fossili degli ultimi 530 milioni di anni è la interdipendenza delle specie. Mi è piaciuto lavorare, ho pensato di piccoli lavori in aziende agricole o meglio ancora, macelli. Tropical Indo-pacifico; C. lui aveva fatto il massimo. Essa ha preso posto sul sedile ampia rivestita in pelle, rapidamente uniti dal suo avvocato che sedeva accanto a lui. Questi sono a loro volta suddivisi in periodi o serie: per la maggior parte degli autori, il conto quaternario come ben due ere: il Pleistocene e Olocene.. Solo, in Asia, la costa dell'Anatolia, con i Golfi di Iskanderun (Alexandrette), Antalya, KB Mendélia, Izmir, Edremit, il Mar di Marmara, i cappucci Gelydonia (Khélidonia), Aspro Baba, CEI ( Indjé), le isole di Cipro, Rodi, le Sporadi, Samo, Chio, Mételin, hanno indentions più ricchi e che ricordano la vicina costa della Grecia. Questo scambio è quantitativamente importante che al momento della fondazione di una nuova popolazione.Ci sono più di 360 specie di uccelli che si riproducono regolarmente nella zona tra Iran-Anatolian, anche se nessuno è endemica.
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La chiave di Poseidone - Thalia Mars, RECENSIONE
Titolo: La chiave di PoseidoneAutore: Thalia MarsEditore: NarcissusGenere: Urban Fantasy Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
Recensione
La chiave di Poseidone – Thalia Mars Ciao bellezze! Questa settimana per la rubrica fantasy ho scovato una serie meravigliosa di cui,mea culpa, non conoscevo l’esistenza e che mi è letteralmente esplosa tra le mani! Se come me amate la mitologia greca, le battaglie epiche e gli amori proibiti non potrete perdervi la serie L’Esercito degli Dei di Thalia Mars composta da quattro romanzi, ed in particolare La chiave di Poseidone. Bellezze, non fatevi intimorire dalla lunghezza di questi romanzi perché ogni storia è molto scorrevole ed intrigante, fondendo insieme suspance, passione, ricerca di se stessi e dell’Ektel cioè l’amore che si prova solo verso l’anima gemella. La chiave di Poseidone ci racconta la storia di Sofia, studentessa universitaria discendente dal grande Poseidone, e Damian, guerriero indomito che dovrà vegliare sulla “chiave”. Entrambi sono personaggi dalle spiccate personalità: lei è testarda e a tratti petulante; lui è un maschio alpha burbero e prepotente. « Questo è davvero da stronzo» sibilò Tirare in ballo mio padre è veramente da stronzo» Eppure, durante tutta la lettura, assisteremo ad una crescita interiore dei nostri protagonisti e dei sentimenti che l’uno prova verso l’altra. «Non ti odio»» mormorò, «Non potrei mai odiarti, Sofia. Tu sei il colore nel mio mondo in bianco e nero.» Ad accompagnare Damian e Sofia troveremo i loro amici Ric e Dina, due personaggi secondari meravigliosi e assolutamente necessari per la costruzione di questa trama. Insomma bellezze, non mancheranno le sfide, il pathos e tantissime emozioni diverse raccontate sapientemente da Thalia Mars. Si sentiva completa, si sentiva come il pezzo di un puzzle messo al posto giusto, come se loro due si compensassero per creare un’entità perfetta. Lo stile di questa autrice è travolgente, riesce a trasportarti con le sue parole in un universo parallelo abitato dai discendenti degli dei e dai grandi nomi dell’Olimpo i quali, come al tempo dei poemi omerici, disponevano degli uomini per combattere le loro battaglie. Ho apprezzato tantissimo il modo in cui l’autrice ha descritto la passione, creando scene dall’alto tasso erotico, ma mai volgari. Non posso raccontare oltre perché rischierei di fare degli spoiler. Sono felicissima di aver scoperto un’altra talentuosissima autrice made in Italy e soprattutto di aver letto delle storie così ben scritte. Non perdetevi L’esercito degli Dei, una serie che lascia il segno nella memoria e nell’anima. Buona lettura, sempre vostra Eleonora! SCOPRI IL NOSTRO TEAM Vuoi ricevere in anteprima le nostre uscite ?
Trama
La chiave di Poseidone – Thalia Mars Damian è il Principe dei guerrieri, capo dell'esercito degli Dei dell'Olimpo. È un assassino gelido e implacabile, abituato ad eseguire gli ordini senza porsi troppe domande. Ma la sua vita è destinata a cambiare completamente, quando gli viene affidata lei. Sofia è una ragazza intelligente, curiosa, che non conosce niente del suo mondo. Lei è la Chiave di Poseidone, l'unica che può aprire la gabbia dei Titani e permettere ad Ade di riconquistare i Regni del Cielo e del Mare. Damian non immagina neppure quanto sarà difficile proteggerla: come un uragano, Sofia sconvolgerà la sua intera esistenza, costringendolo a fare i conti con quel passato che lo tormenta ormai da dieci anni La chiave di Poseidone – Thalia Mars Buona lettura, giusy. Se ti è piaciuta questa recensione ti consiglio di acquistare questo libro direttamente su Amazon Cliccando qui Ringraziamo di cuore a tutti quelli che continueranno a sostenerci seguendoci e per chi farà una piccola donazione! Grazie di cuore! Autrice consigliata : monique vane SERVIZI ONLINE PER IL TUO LIBRO Read the full article
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14 mar 2021 11:00
"IO PER LA MIA LIBERTÀ MI FAREI IMPICCARE" - GIORGIO FORATTINI, 90 ANNI: "SPADOLINI LO DISEGNAVO SEMPRE NUDO, NON PROTESTÒ MA MANDÒ AVANTI SUNI AGNELLI. CHE MI DISSE ‘PERCHÉ GLI FAI IL PISELLINO MIGNON? LO HAI VISTO NUDO?’. E IO: ‘NO, MA SONO CERTO, LO HA COSÌ. È UN PUTTO’. RIMASE INTERDETTA”. CHE STORIE CON SCALFARI E L'AVVOCATO AGNELLI. SE RIUSCISSI AD ARRIVARE VIVO AL SEGGIO OGGI VOTEREI BERLUSCONI…" - IL FLIRT CON SOPHIA LOREN: "IO LO RICORDO, LEI EVIDENTEMENTE NO..."
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Luca Telese per www.tpi.it
Negli ultimi giorni si è riaperto il dibattito sulla libertà di stampa in Italia, dopo che Matteo Renzi, senatore e leader di Italia Viva, ha annunciato azione civile contro La Stampa e TPI per due articoli nei quali si riferiva del suo recente viaggio a Dubai per motivi sconosciuti. Ne abbiamo parlato con Giorgio Forattini, maestro di vignette e di satira, in occasione del suo 90esimo compleanno.
“Io per la mia libertà mi farei impiccare”.
Anche oggi la libertà è a rischio?
“Scherzi? Vedo, a partire dalle querele di Renzi, una quantità infinita di persone, oggi, che usano la causa civile per infliggere bavagli”.
E cosa ne pensi?
“Sono tutti imitatori del D’Alema, che fece causa a me. Ma quando un politico invoca la censura per mettere un bavaglio alla stampa vuol dire che ha già perso”.
Parliamo di Forattini prima di Forattini.
(Sorriso ineffabile e forattiniano). “Sono diventato disegnatore satirico per puro caso. Grazie a Panorama. E a… una donna”.
Detta così, tutto diventa subito interessante.
“Avevo già 43 anni, lavoravo, come ti spiegherò tra breve, a Paese Sera”.
Come grafico. Ma disegnavi?
“Pubblicavo, ogni tanto, strisce di costume che apparivano, con qualche fatica, nelle pagine interne”.
E cosa succede?
“Mi fidanzo con una bellissima ragazza”.
Ah, bene.
“Lene, una danese affascinante che aveva occhi verdi, sangue blu e un nome da fotoromanzo: Lene De Fine Licht”.
È stata lei il contatto con Panorama?
(Sospirone). “È più complicato. Lene viveva a Trastevere, con sua sorella. E io ho avuto, come talvolta capita nella vita, una storia anche con la sorella”.
Ah. A me non è mai capitato.
“Lascia perdere e seguimi: questa sorella era amica della moglie danese di Luigi Melega, una delle principali firme del prestigioso Panorama di Lamberto Sechi”.
E cosa accadde?
“Iniziammo a frequentarci con i Melega, finché un giorno lui, vedendomi disegnare non mi disse: ‘Tu devi assolutamente disegnare delle vignette di satira politica per noi!'”.
E cosa gli hai risposto?
“’Ma io non ne ho mai fatta una!’, obiettai”.
E Melega?
“Fu incrollabile: ‘E che vuol dire? Studia, leggiti la satira dei giornali francesi, esercitati, prova’”.
Aveva avuto premonizione del tuo talento. Sembra incredibile.
“È vero. Ma per me suonò molto persuasivo”.
Al punto da metterti davvero a studiare?
“Sì. Iniziai a comprare, nelle edicole di via Veneto, dove arrivavano, Le Monde, Liberation, Le Canard Enchainè: scoprii un mondo!”.
E disegnasti la tua prima vignetta?
“Sì. Credo che fosse un Andreotti a cui qualcuno appendeva un pesce d’aprile sulla schiena”.
Fatalità. Lo stesso Andreotti che raccontava: “I miei figli mi chiedevano: ‘Perché non quereli Forattini?'”.
“E lui rispondeva: ‘Che posso dire di Forattini? Forattini mi ha inventato!'”.
Geniale, e vero. Il più bel complimento possibile.
“Senza dubbio: anche perché, a parte Andreotti, Spadolini e Berlinguer, tutti gli altri mi hanno querelato”.
Chi?
“Craxi, quattro volte. De Mita, per un miliardo, Orlando addirittura annunciò quattro miliardi, poi per fortuna non diede seguito. D’Alema, per la famosa vignetta del bianchetto. E fui condannato per i rubli…”.
Orlando, però, lo avevi rappresentato con la Coppola da mafioso!
“La satira è iperbole, sarcasmo feroce, libertà. Sai che mi sono pentito solo una volta di una vignetta che ho fatto? Sul suicidio di Gardini”.
Torniamo per un attimo al 1974. La vignetta su Panorama ha successo?
“Straordinario. Me ne chiedono una a settimana”.
Ottimo, dunque.
“Però si arrabbia Giorgio Cingoli, direttore di Paese Sera, che mi dice: “’Lavori qui e per noi queste vignette non le fai?’”.
Giusto.
“Così inizio a disegnare anche per Paese Sera, e nasce la serie dei fiaschi”.
Ogni insuccesso politico disegnavi Fanfani, che era un pittore amatoriale, mentre dipingeva i suoi fiaschi politici.
“Finché non arriva la sconfitta del divorzio e ribalto tutto: Fanfani espulso come un tappo dalla bottiglia del No”.
Geniale. E che accade?
“Prima pagina, apoteosi. La vignetta fa il giro del mondo, viene riprodotta ovunque, diventa icona, e io da quel giorno per tutti divento ‘Forattini'”.
Giorgio Forattini compie novant’anni. Avevo già avuto la fortuna di intervistare il Maestro della satira italiana nella sua bellissima casa di Milano (una delle tre, oltre a quella di Roma e Parigi).
Ed era stato come entrare nella pinacoteca di un museo. Giorgio Forattini quel giorno spiegava: “Ho comprato quadri dei pittori più svariati, uniti da un particolare: sono quasi tutti ritratti”. Era tre anni fa. Giorgio è sempre in forma splendida. Oggi ha una chioma ormai candida, e dice: “Ho combattuto tanto per difendere la mia libertà, ora devo farlo per conservare la mia memoria”.
Ogni tanto, quando meno te l’aspetti, Giorgio ti fulmina con una freddura o una battuta in simil-romanesco: “Ahó, m’hai già fatto due foto, devi pagà!”. Oppure, per contrario, con l’understatement: “Eri un Don Giovanni?”, chiedo. Sorriso: “A me non risulta”. Il filo conduttore nella sua biografia sono il viaggio del Talento a cavallo fra tre repubbliche e un frammento importante di storia italiana.
Oggi un video celebra la sua fantastica avventura, la sua lotta contro mille censure, più che mai attuale. Come la sua storia, perfetta per un romanzo. Quello di un uomo che dice: “Io per la mia libertà mi farei impiccare”.
Tua madre era nobile.
“Sì, si chiamava Matilde Merlino: piemontese di origina istriana. Sua madre era austriaca, suo padre Federico era stato ministro delle Finanze e poi presidente della Corte dei Conti”.
E tuo padre?
“Era emiliano, aveva partecipato alla marcia su Roma: industriale”.
Tu sei romano.
“Senza dubbio, in tutto e per tutto figlio di quella città eterna e scanzonata. Ho trascorso molti anni in collegio, al San Giuseppe de Merode, Piazza di Spagna. Ma ho passato l’infanzia a Milano e gli anni più belli della mia giovinezza a Napoli, dove ho fatto tirocinio di ironia nella più grande accademia del mondo”.
Quando cominci a disegnare?
“Da bambino, prima di iniziare a scrivere. A scuola facevo le caricature dei professori che poi protestavano con i miei”.
E ti creavano problemi?
“Papà era un uomo straordinario ma con un carattere fortemente autoritario. Forse mi sono autocensurato”.
Perché?
“Ho iniziato a lavorare con lui, e dai venti ai quarant’anni non ho mai impugnato la matita”.
Che lavori hai fatto?
“Di tutto. A diciotto anni esco di casa. Mi iscrivo all’Accademia di teatro, dove i tra miei compagni c’erano Lina Wertmuller e molti altri che diventeranno celebri”.
Ad esempio?
“Sofia Scicolone, non ancora Loren”.
Hai raccontato a D’Orrico di aver avuto un flirt con lei.
(Sorriso). “Io lo ricordo. Lei, a quanto pare no. E sai cosa accade, molti anni dopo?”.
La re-incontri?
“Sì, invitati entrambi in una cena da Armani. Io, contento, le dico: ‘Ricordi? Eravamo all’Accademia insieme!'”.
E Sofia?
“Mi fulmina con uno sguardo gelido: ‘Impossibile, io sono molto più giovane di lei'”.
Ah ah ah. Fai studi irregolari?
“Mio fratello si laurea subito e diventa ambasciatore. Io frequento Architettura e poi Giurisprudenza. Per molti anni faccio il rappresentante di commercio”.
Nel settore petroli, con tuo padre.
“Aveva venti stazioni di servizio soprattutto al sud”.
E tu giravi. Migliaia di chilometri, in una Cinquecento ripagata con detrazioni dalla busta paga.
“Come ho fatto a sopravvivere non lo so. Ma fu un periodo felice”.
Il tuo romanzo di formazione?
“Ho potuto raccontare tutta l’Italia, poi, perché già la conoscevo, da prima”.
La Sicilia a forma di coccodrillo, e protestò l’Ars.
“Bellissima”.
La Sardegna a forma d’orecchio, dopo l’amputazione del sequestro Getty.
“Ricevetti minacce di morte, venne la Digos a casa, e io che amavo la Sardegna e ci sono andato in vacanza per 18 anni consecutivi”.
Tanti.
“Ne ho trascorsi metà a Li Capanni, con una camionetta dei carabinieri davanti all’albergo”.
La società di tuo padre era a Napoli e si chiamava – incorrendo in molte ironie partenopee – DIOm, con una emme minuscola.
(Risata). “Non era blasfemia, solo un acronimo. Stava per Deposito Industriale Olii minerali”.
Sede in via Mergellina.
“E deposito autobotti a Poggioreale, vicino al carcere. Ti faccio un esempio di napoletanità”.
Quale?
“Visto che papà era stato cacciato dal cane a sei zampe dell’Eni, scelse come simbolo un gatto nero”.
Che c’entra?
“I venditori della Campania dicevano: ‘I napoletani protestano!’. Mio padre fece diventare grigio il gatto e il fatturato aumentò”.
Primo stipendio della tua vita?
“Sei grandi banconote da mille: le stesi in terra davanti alla porta di casa per dire a papà, che si vantava di non sapere quanto mi davano i contabili: ‘Ora sono indipendente!'”.
Perché tuo padre non ti voleva in azienda.
“Mi pretendeva impiegato di banca! Non diventarlo è stato il primo grande successo della mia vita”.
E poi ti sposi contro il suo volere.
“In accademia mi ero innamorato di una compagna: Licia Casassa. Io avevo 22 anni, lei 28. Mi sono sposato di nascosto. Per punirmi lui mi spedisce a Cremona, in una raffineria, e mi degrada”.
Nientemeno. E cosa vai a fare?
“L’operaio specializzato: pensa, controllavo con la pala il grado di viscosità dell’olio”.
Finché?
“Nel 1956, con la crisi di Suez, l’azienda tracolla. Il deposito di Poggioreale viene svenduto a un certo Paul Getty”.
E tu?
“Mi salvo passando a vendere elettrodomestici Triplex. E poi con la pubblicità: serviva qualcuno che disegnasse gli storyboard e io lo facevo presso lo studio in Trastevere di Guido Vanzetti”.
E poi?
“Entriamo nei favolosi anni Sessanta e mi reinvento discografico: prima alla Bluebell Records e poi alla Ricordi”.
Ma come fai??
“Ehhh… Grazie al solito talento. Inizio disegnando etichette e finisco facendo il talent scout, il grafico e il produttore. Ero anche bravino”.
Investi su te stesso con l’Accademia di pittura.
“Segnale premonitore: iniziavo a copiare un ritratto classico e finivo facendone la caricatura senza volerlo, con il professore che – giustamente – mi rimproverava”.
La svolta è l’ingresso a Paese Sera?
Avevano indetto un concorso per illustratori, e mi invento un personaggio malinconico, Stradivarius, che suona il violino e però per vivere fa l’agente di commercio”.
Togligli il violino dalla mano, mettigli la matita…
(Sorriso). “Infatti: Stradivarius ero il me che stavo archiviando”.
Entri negli anni Settanta con la busta paga di Paese Sera.
“Siamo nel 1971: bei tempi, a chiudere il giornale in tipografia veniva Giampiero Mughini, e noi due – entrambi libertari – prendevano in giro gli ortodossi. Mio collega era Franco Bonvicini, che con lo pseudonimo di Bonvi, diventerà poi il geniale autore di ‘Sturmtruppen’. Guadagnavo 900mila lire al mese”.
Che raddoppiano quando Scalfari ti sceglie per fondare Repubblica.
“Anche lì mi presenta Melega. Passai a un milione e mezzo, ma la cosa più importante, è che partecipai al progetto grafico: le colonne di Repubblica sono ‘mie'”.
Il tuo rapporto con Scalfari è un romanzo: dimmi almeno i titoli dei capitoli.
“Ho persino un epistolario, bellissimo, tra noi. Scalfari è un genio, con me è sempre stato generoso e protettivo”.
Da chi?
“Dal popolo dei suoi ufficiali, burocrati, caporedattori e affini, perennemente incazzati con me”.
Addirittura?
“Pensa che io nei ristoranti mi metto sempre spalle al muro, ancora oggi, per un ‘trauma’: si affacciavano al mio box, dietro, per vedere che vignette disegnavo”.
Addirittura?
“Era pieno di aspiranti censori e spioni. Eugenio, che lo sapeva, un giorno affigge un foglio su quella parete: ‘Silent Genius at work'”.
Ah ah ah. Amava le tue vignette?
“Molto. Anche se non ha un grande senso della satira e soffriva quando colpivo i suoi amici. Non voglio sembrare immodesto, ma Repubblica l’abbiamo fatta noi. Lui l’ha fondata, io l’ho arredata!”.
Per sfotterlo disegni te stesso, carcerato, mentre sotto il tiro di Scalfari scolpisci un monumento a Berlinguer.
“Questo era nulla. Un giorno si incazzò via interfono: ‘Giorgio, io ho due amici in politica oggi: Natta e De Mita. Tu in questo mese hai fatto 28 vignette, e tutte contro loro due!!!!'”.
E tu?
“Gli dico: ‘Begli amici che hai!'”.
E poi non era vero, perché erano gli anni di Craxi in stivaloni: ti penti?
“Ma scherzi? Fosse vivo gli chiederei un vitalizio per l’immagine che gli ho regalato”.
Appeso stivalato a testa in giù, stile piazzale Loreto!!!!
“Questa è bella, senti. Mi manda Spadolini come ambasciatore: ‘Bettino non può sopportare l’accostamento al fascismo!'”.
E che hai risposto al presidente del Senato?
“’Presidente, lei è storico: è un Mussolini ma socialista’. Spadolini volle crederci, ma ovviamente era una balla. Durò poco, poi quattro querele. Repubblica uscì con un giochino, ‘Portfoglio'”.
E tu gli mettesti in bocca: “Da quando c’è il Portfoglio lo prendo tutti i giorni”.
“Craxi andò su tutte le furie: ‘Mi sta dando del ladro!'”.
Spadolini lo disegnavi sempre nudo, non protestò?
“Non sarebbe stato elegante. Lui mandò avanti Suni Agnelli”.
Per dire cosa?
“Ah ah ah: ‘Perché gli fai il pisellino mignon? Lo hai visto nudo?’. E io: ‘No, ma sono certo, lo ha così. È un putto’. Rimase interdetta”.
Sei stato fidanzato con Samaritana, nipote di Agnelli.
“Per sei anni, grande storia. E qui c’è una scena da film”.
Perché?
“Quando ci lasciamo l’Avvocato mi invita a pranzo e mi fa: ‘Forvattini lei per me è Il Talento, deve lavorare nel mio giornale. E per meritare la mia offerta principesca dovrà fare sette vignette a settimana, e tutte in prima!'”.
Non sapeva che era Scalfari a pubblicartene solo cinque, e quasi sempre dentro.
“Già! Ma io chiedo: ‘Principesca che significa?’. E lui: ‘Un miliavdo di lire'”.
Era come un milione di euro di oggi.
“Molto di più. Infatti rimango senza fiato. Lui, che aveva standard economici diversi dai miei, pensò che avessi dei dubbi. E aggiunse: ‘Ma Fovattini! È quinquennale, quindi sono cinque!'”.
Lasci Repubblica e nasce la campagna contro Forattini: “miliardario”, “mercenario”, “rinnegato”, “venduto”. “Ha la casa a Parigi”!
“Non sono mai riuscito a difendermi da tutta questa cattiveria. Della casa a Parigi, poi sono orgoglioso”.
Come mai proprio lì?
“Me la fece prendere Renzo Piano, uno dei miei migliori amici: dove l’aveva lui, nel Marais”.
Cattiveria, dici?
Sono stato colpito da odio, invidia, menzogna: ho girato molti giornali perché inseguito da querele e veti”.
Hai rinnegato la sinistra?
“Io non sono mai stato comunista. E neanche di sinistra. Mi considero un borghese ribelle”.
A cosa?
“Alla mediocrità. In un mondo di conformisti sentirsi liberi significa essere ribelli”.
Perdi una causa contro D’Alema, 500 milioni di lire.
“Allora non lo dicemmo a nessuno, ma pagò tutto Panorama. La libertà di stampa è questo”.
Ti sei vendicato disegnando D’Alema, per anni, senza volto.
“I giudici mi hanno condannato spesso per diffamazione a mezzo stampa: Codice Rocco, codice fascista mai cancellato. In Francia, Inghilterra e nei paesi democratici la satira è libera, vola. In Italia se non sei schierato sei ‘fascista’, ‘qualunquista’…”.
La sinistra ama la satira.
“Se non viene colpita sì”.
Lerner raccolse 40 firme contro una tua vignetta in cui la morte aveva una falce con scritto: “1968”. E disse: “Forattini deve tutto al ‘68!”.
“Ridicolo: nel ’68 lui aveva 14 anni, io 37! Non dovevo nulla al ’68, che oltretutto considero, assieme ai sindacati, una disgrazia italiana, la tomba del merito”.
Però nel 1993 vai in tv e dici che la candidatura di Fini a sindaco di Roma, con il Msi, non ti scandalizza.
“Lo ripeterei paro-paro. Anche se pagai un prezzo umano enorme”.
Quale?
“Con ‘Satyricon’, un quartino che dirigevo a La Repubblica, scoprii tanti talenti: Staino, Ellekappa e uno di cui diventai amico: Emilio Giannelli”.
“Scoperto”?
“Era direttore l’ufficio legale del Monte dei Paschi di Siena. Mi invitava ogni anno a vedere il Palio”.
Ma che c’entra con Fini?
“Quando il Corriere mi fece un’offerta io declinai, e dissi: ‘Prendete lui’. È ancora lì”.
Non capisco il legame.
“Dopo quelle parole su Fini, Giannelli mi disegnò sul Corriere, in prima, vestito da balilla, il faccione di Berlusconi e la scritta ‘Sola che sorgi’. Fu un dolore”.
Però avevi trovato la donna della tua vita.
“Vero. Mi chiama una signora dell’ufficio stampa Mondadori per promuovere ‘Pagine gialle’. Mi dice: ‘Sono Ilaria’. Ci siamo visti a Venezia ed è stato subito amore: la fortuna della mia vita”.
Perché?
“È l’unica donna con cui condiviso tutto, satira compresa. Senza di lei non sarei diventato quel che sono”.
E i tuoi grandi amici?
“Oltre Renzo? Purtroppo uno è morto, Umberto Veronesi. E poi Giancarlo Giannini, ridiamo come matti. E in Francia Plantu, vignettista di Le Monde. Vivevamo tre o quattro giorni al mese a Roma, dieci a Parigi, il resto a Milano. Ma ora, da anziano, mi muovo meno”.
Che tipo sei?
"Allegro, ma con un fondo di tristezza. Ho vissuto troppo tempo da solo e in troppi posti”.
La satira risente dell’umore?
“La mia prima moglie mi ha portato via i figli quando erano piccoli. Stavano a Chiavari, e io ero disperato”.
E poi?
“Mio figlio Fabio è morto improvvisamente, di infarto. Dolore immenso. Da allora sono l’ultimo Forattini”.
Sei cambiato?
“Molto. Mi sono immerso nel lavoro, senza trovare sollievo. Le vignette si erano incattivite”.
Una delle tue raccolte si intitola: “Una idea al giorno”. È difficile?
“Ho avuto una fortuna: la vignetta arrivava sempre. Talvolta le sognavo di notte, e me le dimenticavo la mattina. Così giravo con taccuino e matita, anche sul comodino”.
Sei stato fortunato?
“Sono stato molto, molto censurato. Ma, se un direttore mi diceva no, io non disegnavo più: ‘Oggi mettici la tua foto'”.
Un altro tuo titolo choc: “Kualunquista”.
“Con la K: meglio che ragionare per partito preso! Io mi considero, con tutti i miei guai, un vincitore”.
Poi torni a La Repubblica.
“Scalfari e Caracciolo vengono a Milano. Andiamo a cena. All’Hotel Et de Milan”.
Un’altra offerta.
“Ottengo la prima pagina di Repubblica e l’Espresso. Caracciolo mi fa: ‘Costi tanto voglio anche gli originali'”.
E tu?
“’Sei matto? Quella è roba mia’”.
Nel 2002 disegni su La Stampa un carro armato con la stella di David che punta il cannone verso una mangiatoia. Un bambino impaurito, con l’aureola esclama: “Non vorrete mica farmi fuori un’altra volta?!”.
“Stupenda. L’avevo dimenticata”.
Possibile? Protestarono la comunità ebraica e Amos Luzzatto!
“Ah sì! Per la prima volta mi chiamo Agnelli: ‘Fovattini, questa mi mettevà in difficoltà’. Mi spiacque per lui, non per Luzzatto”.
L’ultimo che ti seduce è Berlusconi.
“Nel 2006, al Cipriani per il premio Campiello mi fa: ‘Devi vieni a Il Giornale. Se hai un sogno te lo realizzo'”.
E lo avevi?
“Sì! ‘Mi manca solo una cosa, la vignetta animata in tivù’. Mi guarda: ‘La avrai. Lo dico Mentana’”.
E così sei andato a Il Giornale.
“Proprio con Belpietro, Ma la vignetta animata, malgrado Mentana fosse d’accordo, non partì mai. Costava troppo all’epoca!”.
Ma nasce il merchandising forattiniano: non solo i libri, ma penne, carte, orologi, tazze…
(Sorride). “Sono arrivato a guadagnare anche 150mila euro a libro. Ne ho fatti sessanta, 3,5 milioni di copie!”
Vedi che un po’ avido sei?
(Serio). “I soldi erano solo uno strumento per essere libero. Potevo dire no a chiunque, in qualsiasi momento. E l’ho fatto”.
E lasci anche il Giornale.
“Un giorno, dopo le dimissioni di Maurizio, disegnai Berlusconi nudo con un mappamondo tra le gambe che faceva un gesto eloquente con le dita. Mi dissero di no. E io: ‘Addio'”.
Hai mai risentito il Cavaliere?
“Questa è bella. Mi chiama: ‘Mi spiace per il Giornale, non ne sapevo nulla, che brutto!’. E io, stupito: ‘Grazie!’. E Silvio: ‘Senti… ti chiamavo per un’altra cosa: puoi rifare la copertina del tuo prossimo libro Mondadori?’. E io: ‘Ma perché?’. E lui: ‘Mi disegni che bacio D’Alema e scrivi: inciucio!'”.
Ah ah ah.
“Non me lo ricordavo più. Ma non ritirai la vignetta”.
Hai lavorato anche al Qn.
“I Cdr pubblicavano comunicati di fuoco a mia insaputa, senza darmi possibilità di replica”.
Cosa unisce tutta la tua carriera?
“Bene o male ho sempre disegnato per la libertà: la mia libertà intellettuale intendo. E la libertà si paga”.
È vero che non disegni più cose nuove?
“Il forattinismo in sintesi è stato la dissacrazione della politica. Intuivo subito il tallone d’Achille dei leader, e li trafiggevo con la mia matita. Ora i casi sono due”.
Quali?
“O non c’è più sacralità, oppure io sono diventato molto vecchio e non la vedo. In ogni caso non mi ispira più satira”.
E Grillo?
“Per me è sempre e solo un comico”.
E Di Maio, Salvini, il populismo?
“Non mi piace il populismo: dentro di me sono un vignettista aristocratico”.
E chi voteresti?
(Occhi sgranati). “Se riesco ad arrivare vivo al seggio? Per Berlusconi”.
Davvero?
“Per lui mi resta simpatia. E la certezza che ha cambiato l’Italia”.
Ti piace perché è ri-ri-ri disceso in campo?
(Ultimo sorriso forattiniano, freddura romanesca). “Ma che stai addì? Mi ha aiutato molto: è il politico che ho disegnato più di tutti”.
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Oliviero Toscani, “Più di 50 anni di magnifici fallimenti”
di Cristina Sartorello
-- “Più di 50 anni di magnifici fallimenti” è il titolo dell’esposizione al MAR di Ravenna del fotografo Oliviero Toscani, a cura di Nicolas Ballario, che presenta quasi 150 fotografie di cui 100 immagini fotografie di piccolo formato, che ripercorrono la carriera di Toscani. Completano e integrano il percorso espositivo due corpi di lavoro che si sviluppano lateralmente: il “Progetto Razza Umana” con 25 fotografie a colori di grande formato ed ottima stampa e il “Focus newyorchese”, con immagini precedenti, anche in bianco e nero.
Per la prima volta troviamo in un museo italiano, fino al 30 giugno, una mostra che ripercorre la carriera del grande fotografo con le sue controverse fotografie, che mettono in scena la potenza creativa e la carriera di Oliviero Toscani attraverso le sue immagini più note.
© Oliviero Toscani, particolare della mostra con il curatore Nicolas Ballario - ph©Cristina Sartorello
Toscani mediante la fotografia ha fatto discutere il mondo su temi come il razzismo, la pena di morte, l’AIDS e la guerra; tra i lavori in mostra il famoso bacio tra un prete ed una suora del 1991, i tre cuori White/Black/Yellow del 1996, No-Anorexia del 2007 e decine di altri.
Sono esposti anche i lavori realizzati per il mondo della moda, che Oliviero Toscani ha contribuito a cambiare radicalmente: dalle celebri fotografie di Donna Jordan fino a quelle di Monica Bellucci, oltre ai ritratti di Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni '70 in poi.
Toscani nasce a Milano nel 1942 ed è figlio d’arte: infatti il padre Fedele, è stato il primo fotoreporter del Corriere della Sera. Sono proprio il padre, la sorella e il cognato Aldo Ballo (il più affermato fotografo del design milanese) a spingerlo a studiare in una grande scuola a Zurigo, la Kunstgewerbeschule, con Johannes Itten come preside, il maestro del colore della Bauhaus, e con alcuni dei più importanti grafici e fotografi del mondo come insegnanti. dove impara la teoria del colore, la tecnica e la composizione.
Di questo periodo sono gli emozionanti scatti che un Toscani, appena ventunenne, realizza a Don Lorenzo Milani, nella sua scuola di Barbiana, poi gli anni dei Beatles e dei Rolling Stones, e quelli delle contestazioni studentesche. Toscani immortala quei momenti con la sua macchina fotografica e non si lascia sfuggire gli eventi salienti che contraddistinguono la sua generazione.
È in prima linea al concerto del Velodromo Vigorelli di Milano per fotografare i Beatles in occasione della loro unica tournée italiana. Baffi alla Gengis Khan, stivaletti della beat generation e ovviamente capelli lunghi, Toscani ci mette poco ad affermarsi e a diventare uno dei fotografi più richiesti dalle riviste di tutto il mondo.
Agli inizi degli anni ’70 decide di trasferirsi a New York e non va a vivere in un posto qualunque ma al Chelsea Hotel, intorno alle cui stanze ruota tutta la cultura underground della grande mela. È lì che abitano o avrebbero abitato Bob Dylan e Leonard Cohen, Iggy Pop e Sam Shepard, Tom Waits e Robert Mapplethorpe, passando le serate al Max Kansas City o al Club 57 e fotografa Mick Jagger, Joe Cocker, Alice Cooper, Lou Reed, Patti Smith allora sconosciuta.
© Oliviero Toscani, Tre delle foto in mostra – ph.Cristina Sartorello
Nel 1973 fotografa in primissimo piano il fondoschiena della modella Donna Jordan che indossa i jeans della marca Jesus con il motto “Chi mi ama mi segua”. Il manifesto fa il giro del mondo e le polemiche infuriano come mai prima era successo intorno a una pubblicità ed è proprio Pier Paolo Pasolini sulla prima pagina del Corriere ad ammonire tutti quei facili moralismi.
Gli anni ‘70 sono quelli che lo vedono come forza creativa dietro i più grandi giornali e marchi di tutto il mondo: Vogue, Harpe’s Bazaar, GQ, Elle, poi Missoni, Valentino, Armani, Esprit, Prenatal, Chanel e soprattutto Elio Fiorucci, il vero innovatore della moda a livello mondiale, con il quale Toscani stringe una forte collaborazione ed amicizia.
Nel 1982 avviene invece l’incontro che cambia il mondo della comunicazione: in quanto Toscani inizia a realizzare le campagne per Benetton, dando vita a una serie ormai radicata nell’immaginario di tutti. Viene inventato il marchio “United Colors Of Benetton”, quel rettangolino verde che sarà posto sulle fotografie che scuoteranno le coscienze del mondo e sulle etichette delle magliette che abbiamo indossato tutti ed io andavo fiera della bambina che faceva la lingua al mondo.
© Oliviero Toscani, Particolare della mostra - ph.Cristina Sartorello
Toscani ribalta il senso delle fotografie di moda e con le campagne Benetton parla di razzismo, fame nel mondo, AIDS, religione, guerra, violenza, sesso, pena di morte, attirando su di sé pesantissime accuse, cioè di sfruttare i problemi del mondo per fare la pubblicità ai maglioni, invece è l’esatto contrario in quanto Toscani usa il mezzo pubblicitario per parlare dei problemi del mondo.
I suoi “scandali via advertising” continuano con le sue fotografie sulla regolamentazione delle unioni gay, creando una grande campagna che mostra una coppia di omossessuali in atteggiamenti affettuosi su un divano o spingere un passeggino; nel 2007 invece scuote violentemente il fashion system, facendo trovare pronta proprio per la settimana della moda di Milano una campagna con la fotografia durissima di una ragazza anoressica che peserà trenta kg, completamente nuda, esposta con un solo manifesto a Milano, a mostrare i segni distruttivi della malattia che le case di abbigliamento invece sfruttano.
Nel 2018 torna a dirigere FABRICA, il centro di ricerca sulla comunicazione fondato insieme a Luciano Benetton quasi 30 anni prima. In mostra c’è anche il primissimo piano di un uomo di etnia africana con due occhi di colore diverso tra loro, fotografia con la quale Toscani lanciò il centro di ricerca e fece una campagna per la Fao.
© Oliviero Toscani ,Due delle foto in mostra – ph.Cristina Sartorello
Dal 2007 Toscani ha dato vita al progetto “Razza Umana”, con il quale ha girato mezzo mondo ritraendo persone nelle piazze e nelle strade, mettendo in piedi uno studio itinerante, scegliendo le fotografie digitali tra decine di migliaia di scatti.
Achille Bonito Oliva descrive così il senso di questo grande progetto: “Nella Razza Umana, una galleria infinita di ritratti di varia e anonima umanità, la fotografia non è casuale e istantanea, non è il risultato di un raddoppiamento elementare, bensì di una messa in posa che complica e rende ambigua la realtà di cui parte. In definitiva la Razza Umana è frutto di un soggetto collettivo, lo studio di Oliviero Toscani inviato speciale nella realtà della omologazione e della globalizzazione. Con la sua ottica frontale ci consegna una infinita galleria di ritratti che confermano il ruolo dell’arte e della fotografia: rappresentare un valore che è quello della coesistenza delle differenze”.
In mostra saranno visibili anche tre testimonianze video: il documentario No-Anorexia, girato in occasione dell’uscita della campagna nel 2008; il video WART, una fortissima sequenza di immagini che racconta il nesso tra guerra e arte, tra bellezza e tragedia; uno speciale della serie “fotografi” di SkyArteHD realizzato interamente sulla figura di Oliviero Toscani.
© Oliviero Toscani
Entrando al MAR uno non guarda la mostra ma si sente guardato dalle persone ritratte della Razza Umana, che sono illuminate negli scatti da diversi punti focali, per dare spessore al viso completo o solo agli occhi, con un risalto diverso per il colore della pelle.
Sono fotografie che ti colpiscono perché vorresti sapere di chi sono questi volti espressivi e sono davvero buone immagini, quindi la mostra è fatta molto bene, esposta con grande attenzione ed il curatore Nicolas Ballario lavora con Oliviero Toscani da tredici anni; il fotografo non voleva fare questa esposizione e neppure in un museo perché preferisce posti particolari, in quanto le mostre si fanno dopo che uno è morto.
Io non mi fermo al personaggio Toscani, guardo il fotografo e tutte le sue fotografie esposte a Ravenna, alle sue idee innovative per non dire geniali, per cui la creatività che non è da tutti desta invidia e malversazione e non esistono solo foto dissacranti ma anche la collaborazione con la Croce Rossa Italiana, con l’Istituto Superiore della Sanità, con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ed i progetti di Fabrica che permettono a tanti giovani artisti di farsi conoscere, avere una supervisione e la possibilità di esporre.
Toscani sa fare bene il suo lavoro ed i suoi scatti parlano da soli ed è quello che dovrebbe essere sempre, invece siamo invasi da tanta fotografia spazzatura, inconsistente, senza spessore, anche nella pubblicità.
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OLIVIERO TOSCANI, PIÙ DI 50 ANNI DI MAGNIFICI FALLIMENTI
dal 14 Aprile al 30 Giugno 2019
MAR - Museo d'Arte della città di Ravenna, via di Roma, 13 RA Tel. +39 0544 482477 - Tel. +39 0544 482356 - fax 39 0544 482450 - [email protected]
Orari: martedì - sabato 9-18, domenica e festivi 11-19 - chiuso il lunedì
Aperture festive: 11-19 (Pasqua, lunedì dell’Angelo, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno)
Aperture speciali: 9-21 (10, 17, 24, 31 maggio - 7, 14, 21, 28 giugno La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietto: mostre e collezioni del MAR: intero € 6, ridotto e gruppi € 5
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LA PRINCIPESSA GIULIA
“Giulia…un nome importante per la mia gens.
Appartenevo alla dinastia Giulio – Claudia, in quanto nipote dell’Imperatore Augusto e il mio nome ha ripreso quello di mia madre: Giulia Maggiore.
Il mio potente nonno ci ha allevato con costumi morigerati e inflessibili, lavorando la lana facendoci tenere un diario accurato di tutte le cose fatte e dette, impedendoci di incontrare stranieri.
Ma io non ero di tale natura, adatta alle più nobili e virtuose matrone romane, come l’Imperatore avrebbe voluto e nonostante il mio matrimonio con il Console Lucio Emilio Paolo, la mia condotta non ha avuto alcuna approvazione dal mio illustre congiunto, grande innovatore ma tremendamente conservatore.
La storia mi ha bollato inesorabilmente come donna dedita a dissoluzione , feste orgiastiche e adulteri.
La mia storia con Decimo Giunio Silano non posso negarla ed è stato proprio questo mio errore a cambiare fatalmente la mia vita.
Ma amavo la vita , amavo l’amore e la passione, amavo la giovinezza e questo non mi fu mai perdonato.
Lo scandalo che ne è conseguito è stato devastante, ed è a causa mia che il grande poeta Ovidio ha trascorso i suoi ultimi anni relegato ai confini del mondo, lontano per sempre dalla sua amatissima Roma.
Lui che scrisse di me: “la pelle dorata tendente a un indecifrabile corvino chiaro e una voce d’incanto, quasi da sirena”.
Un uomo che, forse, ho anche amato..un uomo che poteva farmi dimenticare le catene imperiali e che invece ha pagato di persona per la sua Ars amandi, con la quale ha espresso tutta la sua filosofia forse troppo prematura per la sua epoca…
Ma l’Imperatore non ha perdonato..Ovidio sul Mar Nero, mia madre a Ventotene e io sull’ Isola di Tremerus.
Ho vivo nella mia mente il momento dell’arrivo in quel luogo che sarebbe diventato la mia dimora, il mio esilio, la mia tomba. Mai avrei potuto immaginare che la mia amata Roma potesse così sparire nei miei orizzonti, che la nostalgia sarebbe diventata così graffiante e atroce da sopportare, che mai più avrei potuto rivedere i luoghi a me cari e insostituibili.
E la vita allora si è uniformata alla mia dorata prigione dove ai suoni delle feste di palazzo si sono sostituiti i lamenti delle Diomedee, dove alla vastità del Foro e delle piazze amate è subentrato un unico paesaggio: mare, mare e solo mare…che ha invaso i miei occhi e la mia anima per tutto il resto della mia vita.
Nella mia dimora , resa più accettabile da quello che mi poteva far giungere con pietà e commiserazione l’Imperatrice Livia Drusilla, i giorni sono passati lenti e uguali, accompagnati dal silenzio e dal mormorio del mare..unica mia compagnia il ricordo di ciò che fui che non mi ha abbandonato mai, ma è diventato un sogno sfumato e un rifugio solo mio, dove nemmeno l’Imperatore avrebbe potuto entrare con la sua potenza.
E’ nato un bambino in quei giorni, ma per volere dell’Imperatore è stato dichiarato illegittimo e ha subito il mio amaro cammino, fino alla sua prematura morte.
Venti anni è durata la mia seconda vita e qui sono morta e qui riposo, ormai parte della storia e delle pietre di Tremiti. Isole odiate e amate allo stesso tempo: prigione e casa che mi ha accolto e non mi ha abbandonato.
Visitatore che passi e che ti soffermi accanto alla mia tomba, ormai quasi irriconoscibile sul pianoro di San Nicola…volgi un pensiero clemente alla ragazza e alla donna che fui..ai miei errori e ai miei amori che tanto duramente pagai..e salutami con un sorriso di benevolenza..io sono in queste pietre, in questo piccolo universo che in fondo è rimasto come io l’ho vissuto.
Ricorda di Giulia che ha vissuto di Amore, ma che per Amore ha pagato”.
M.Cassano
http://www.lecinqueisole.it/storia/deportazioni.html
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Vortice di luce fra le stelle II
Gaiking il robot guerriero
Gaiking il robot guerriero (in originale Daiku Maryu Gaiking) è farina proveniente dal sacco di Go Nagai. Per anni gli spettatori italiani hanno pensato che l’avesse lasciato incompiuto, e per due motivi. Innanzitutto, se ne sono visti soltanto 26 episodi. E poi si è venuto a sapere che l’autore ha litigato di brutto con la Toei Animation, colpevole di non avere inserito il suo nome nei crediti (il che ha pure segnato la fine del loro sodalizio). In realtà ci sono altri 18 episodi, mai trasmessi in Italia. Purtroppo non è un caso isolato. Sono diversi gli anime robotici di cui è non è andata in onda la conclusione: Mazinga Zeta, Space Robot, Jet Robot (che sarebbero poi Getta Robot e Getta Robot G), Baldios il guerriero dello spazio, Gackeen robot magnetico, God Mars e God Sigma l’imperatore dello spazio, tanto per fare qualche nome. Questa serie, però, è stata completata su VHS e DVD, dopo che gli episodi dal 27 al 44 sono stati dotati di un nuovo doppiaggio. Il pilota del Gaiking si chiama Sanshiro Tsubabaki, ed è uno dei più imbranati che si siano mai visti. Per fortuna può contare su una squadra si supporto che lo toglie sempre dai guai. I membri del gruppo sono indifferenziati, almeno nell’aspetto: nessuno risalta sugli altri. Indossano tutti la stessa scialba uniforme a tre colori (bianco, blu, rosso). Quanto alla distribuzione dei ruoli, abbiamo una ragazza, l’antagonista del personaggio principale, il moccioso, due ciccioni e un personaggio che, tutto sommato, non si sa bene come inquadrare. L’invasore proviene dallo spazio. Gli abitanti del pianeta Zela – che conoscono bene la Terra, avendola colonizzata in passato (hanno addirittura sottomesso i Maya) – sono nei pasticci. Il loro mondo, «situato nell’atmosfera Sigma della Galassia del Cigno», sta per essere inghiottito da un buco nero, che ne ha devastato la superficie, provocando numerose vittime. Per fortuna, come illustra la voce narrante, «non tutta la popolazione di Zela morì. Alcuni riuscirono a salvarsi, rifugiandosi nelle profondità della terra». I superstiti crearono «un dio onnipotente sperando che egli potesse salvarli: è Darius il Grande. Tuttavia, egli non è altro che un dio robot senza un cuore umano». Cominciano a venerarlo, appunto, come un dio, prendendo per oro colato tutto quello che fa e dice. Da lui si aspettano una soluzione. L’androide ne approfitta subito. Adotta metodi violenti. Opprime il popolo che crede in lui, arruolandolo a forza. Chiunque cerchi di ostacolarlo finisce male. La sua ricetta è semplice: sterminare l’umanità e occupare la Terra, che presenta le stesse caratteristiche ambientali possedute un tempo da Zela. Per raggiungere il proprio scopo, crea il proprio esercito personale, che chiama l’Armata dell’Orrore Nero. In più, si costruisce degli aiutanti: «i quattro Re Malvagi», cui affida la conduzione della guerra. Sono subalterni atipici. Contrariamente a quanto avviene di solito, non litigano tra loro e non si mettono i bastoni tra le ruote. Al contrario: ogni decisione è presa collegialmente. Prima di ogni missione, s’incontrano a bordo delle loro astronavi, formando una figura detta “croce mortale”. I loro caratteri sono complementari: Ashmov è freddo e cinico; Dankel è un abile stratega; Killer è quello irruento; Desmon unisce impeto e pacatezza. Tutti e quattro seguono scrupolosamente le disposizioni del loro superiore. Sebbene siano all’oscuro dei progetti di Darius, i terrestri si attrezzano per contrastare eventuali attacchi da parte di alieni mal disposti. Il Dottor Daimoni, scienziato giapponese, viene incaricato di progettare i mezzi tecnologici necessari. Costruisce il Drago Spaziale, un’enorme astronave a forma di drago, nonché tre veicoli adatti a combattere in cielo (Skyler), in terra (Buzzler) e in mare (Nessac). Ognuno di essi ricorda nell’aspetto un animale: pterodattilo, triceratopo e dinosauro acquatico. I loro piloti devono obbligatoriamente possedere capacità ESP. In caso contrario, non potrebbero utilizzarli al meglio. Il tassello mancante è proprio Sanshiro, un dotatissimo lanciatore di baseball che milita in serie B, reso famoso dal micidiale “tiro magico” da lui inventato. Ignora di possedere straordinari poteri (può emettere, senza rendersene conto, un potentissimo plasma). Ignora pure la minaccia incombente sulla Terra. Il classico esempio di eroe coinvolto suo malgrado in qualcosa più grande di lui. Il suo sogno è giocare in serie A. Purtroppo non potrà realizzarlo. Gli Uomini Uccello di Zela, infatti, lo raggiungono per ucciderlo. Darius crede, infatti, nella prevenzione, e commissiona la morte di chiunque possa dargli fastidio. L’attentato fallisce, ma Sanshiro si ritrova con il polso destro fratturato. Deve abbandonare il baseball. È un brutto colpo, per lui. La sua vita è spaccata a metà. Prima della frattura, dopo la frattura. Deve rinunciare ai suoi sogni e intraprendere un cammino diverso da quello che aveva immaginato per sé. La scelta forzata – o piuttosto la mancanza di scelta – è una condizione comune a molti personaggi, costretti dalle circostanze a improvvisarsi paladini della giustizia. Anche perché soltanto loro possiedono le attitudini necessarie a contrastare il nemico di turno. A ogni modo, il Dottor Daimoni lo salva, poi gli spiega la situazione. Lui è l’unico in grado di pilotare il Gaiking. All’inizio, Sanshiro rifiuta di collaborare. È ancora sotto shock per quanto gli è accaduto. Si sente demoralizzato perché non riesce più a tirare una palla da baseball, Inoltre non nutre alcuna fiducia nelle capacità che gli attribuiscono. Però impiega poco a cambiare idea. E accetta di sottoporsi a un durissimo allenamento il cui scopo è permettergli di padroneggiare i suoi incredibili poteri. La formazione del robottone è semplice: la testa del Drago Spaziale costituisce il corpo, cui si uniscono le braccia e le gambe, lanciate dall’astronave. Terminata la procedura – attivata dai comandi rituali Gaiking fuori! Componenti uno e due fuori! Componente tre fuori! – la base unisce collo alla coda, chiudendosi in posizione di difesa. Il mecha design non è granché: si tratta forse di uno dei robot più brutti mai visti in televisione. Con un’incongruenza. La testa del Drago ha due enormi corna. Sono le stesse che ritroviamo sulla capoccia del robot. Soltanto che appaiono più piccole, quindi non proporzionate. Non si capisce quale sia il meccanismo che ne riduce le dimensioni. L’andamento della vicenda è quello solito. In ogni episodio, il nemico elabora un piano che viene immancabilmente scoperto. Scende in campo il mostro nemico – qui chiamato Mostro Nero – il cui aspetto, osceno come quello del robottone, ricorda sempre un animale, reale o immaginario che sia. Quanto al Gaiking, non possiede un attacco finale. Si limita a impiegare a rotazione le sue armi più potenti. Le più utilizzate sono: Raggio perforante, Scossa mortale, Idrorazzo, i cui nomi cambiano di continuo. A esse ne vengono gradualmente aggiunte altre: il Raggio facciale e l’Astrorazzo (o Miracle Drill). Il finale propone l’ennesima battaglia decisiva, quella da cui dipendono le sorti dell’umanità. Darius stringe i tempi. Dato che il buco nero sta per ingoiare il suo pianeta, chiama la popolazione a una mobilitazione generale contro la Terra, che intende conquistare con la forza. Gli abitanti di Zela, però, si ribellano. Aprono (finalmente) gli occhi. In fondo, sono gente pacifica. E comprendono che la creatura da loro costruita non ha fatto altro che trasferire su un altro mondo la distruzione che le avevano chiesto d’impedire. L’androide parte con i quattro Re Malvagi, abbandonando i suoi sudditi al loro destino. Per fortuna, scampano alla morte grazie a un motore gravitazionale costruito in gran segreto da uno scienziato. Lo scontro finale vede la presenza sul campo di tre mostri neri. Si combatte su Marte e sulla Terra. Ashmov, Dankel, Killer e Desmon vengono distrutti con inverosimile facilità. Darius si rivela più coriaceo del previsto, ma Sanshiro lo sconfigge lanciando il suo “tiro magico” con il Gaiking. Rimaniamo su di lui. Il suo ex allenatore Namura è una figura molto interessante, perché esprime due concetti cardine del prossimo capitolo. Discutendo con Daimoni gli rivela come ottenere il massimo dal ragazzo: «Trattalo duramente e troverà senz’altro la soluzione più meritevole. Vi assicuro che in questo modo darà il meglio di se stesso». Mentre nel dialogo seguente individua l’essenza dello sport (per lo meno, nella visione giapponese del mondo):
Sanshiro: Non puoi confondere questa guerra con il baseball! Namura: Sei uno sciocco! Tutte e due sono lotte!
Dicevamo prima che Sanshiro è appoggiato da una squadra. E meno male. Perché lui non ci sa proprio fare. Migliora battaglia dopo battaglia, d’accordo. Ma se non ci fosse il Drago Spaziale, i Mostri Neri lo taglierebbe a fette. E allora vediamoli, questi salvatori, perennemente pronti, se necessario, a sacrificare la vita per la causa e per gli altri. A capo della baracca c’è il Dottor Daimoni. Non si comporta da capo autoritario. Al contrario. Si è riservato un semplice ruolo di coordinatore. Sa di poter contare su un team affidabile, cui lascia una discreta libertà d’azione. Analizzando i curricula dell’equipaggio del Drago Spaziale, emerge un dato quanto meno inquietante: si è circondato di gente dal vissuto problematico, per non dire tragico. Sono tutti orfani. Non hanno più genitori, né – salvo alcune felici eccezioni – consanguinei al mondo. Per loro, salire su quell’astronave ha significato l’occasione di riscattare gli sbagli commessi in passato. Apriamo la “rassegna delle disgrazie”. Sakon potremmo considerarlo il braccio destro di Daimoni. È l’ingegnere capo. Un genio della meccanica e dell’elettronica. Possiede un’intelligenza molto al di sopra della media. A lui si devono invenzioni e migliorie. Però sembra non avere una vita sua: lavora sempre, giorno e notte. S’innamora di una ragazza – una spia di Darius – che poi gli muore quasi tra le braccia. Poi c’è Pete Richardson, l’unico occidentale del gruppo. È americano e pilota il Drago Spaziale. Si becca spesso con Sanshiro, forse per la legge secondo cui due galli in un pollaio sono francamente troppi. Sta di fatto che i suoi modi attirano davvero le sberle. Non solo cerca lo scontro a tutti i costi, ma il suo atteggiamento freddo e indisponente lo fa sembrare un presuntuoso. In realtà, gli spigoli del suo carattere servono a celare una profonda sofferenza. Lo rivela in un episodio Tom, il fratello minore: «La gente dice che ha il cuore di ghiaccio, ma io so che non è vero». Vive per riscattare il comportamento sconsiderato del padre, ufficiale americano che ha provocato un incidente nel quale hanno perso la vita lui, la moglie e altre persone. Il disonore, purtroppo, si tramanda di generazione in generazione, e rimediarvi non è mai semplice. Per fortuna, Richardson non ha soltanto difetti. Possiede anche le qualità caratteristiche di un vero samurai: l’affidabilità, la padronanza di sé nei momenti critici e, quindi, la capacità di adattarsi ad ogni circostanza, specie se sfavorevole. Alla fine, lui e Sanshiro diventeranno amici. Il destino non è stato tenero nemmeno con Fan Li. Lui è il pilota dello Skyler, navicella d’appoggio al Drago Spaziale progettata per le ricognizioni aeree. Dopo un’infanzia disastrosa, si dà al teppismo. L’occasione per uscirne gli viene fornita dal kickboxing, che pratica con profitto, tanto da conquistare il titolo di campione del mondo. Nello sport trova quella disciplina di cui aveva bisogno per dare un ordine alla propria vita. In battaglia segue senza discutere le disposizioni di Daimoni. Forse perché grazie a lui la sua esistenza ha nuovamente un senso. Discorso simile per Yamatake, responsabile del Buzzler, veicolo cui vengono affidati incarichi terrestri. Per poter sopravvivere, ricorre al borseggio da strada. Anche nel suo caso, il riscatto passa per l’attività sportiva: data la sua mole massiccia, pratica il sumo. Si distingue per l’estrema disponibilità in battaglia e nella vita di tutti i giorni. Il suo coraggio compensa ampiamente le carenze tecniche. È il giullare della squadra e ha un debole per Midori, l’unica donna a bordo dell’astronave. Sfortunatamente per lui, deve fronteggiare la concorrenza di Sanshiro e Pete. Bunta Hayami, invece, si direbbe un privilegiato. Nella sua vita non sembrano esserci state particolari sventure. Anche lui sfoggia un passato da sportivo: è un ottimo nuotatore. Per questo gli hanno assegnato il Nessac, veicolo sottomarino. È un uomo che non ama le luci della ribalta. Preferisce rimanere dietro le quinte. I suoi “colleghi” sanno, però, di poter sempre contare su di lui. Veniamo a Midori, l’unico membro femminile dell’equipaggio. È l’ufficiale addetto alle comunicazioni. In realtà è un’aliena, solo che lei non lo ricorda. Il suo vero nome è Green. Pijon, il suo mondo, ha fatto la stessa fine di Zela. Per evitare l’estinzione, la sua razza è fuggita alla ricerca di una nuova patria, lasciando un esemplare della propria specie su ogni pianeta visitato. Lei finisce sulla Terra. È ancora una bambina, e il trauma dell’abbandono è tale da provocarle un’amnesia. Per sua fortuna, incontra Daimoni, che se ne prende cura, avendo l’accortezza di tenerne segrete le origini. Nell’episodio numero 16 viene contattata telepaticamente dalla madre. I suoi simili hanno finalmente trovato un luogo in cui vivere e la invitano a raggiungerli. Ma lei, pur soffrendo, sceglie di rimanere a bordo del Drago Spaziale insieme ai suoi compagni d’avventura. Chiudiamo con l’immancabile moccioso. Qui si chiama Hachiro e lavora nella cambusa. Vorrebbe combattere i nemici in prima linea, e qualche contributo riesce anche a darlo. Di solito, nelle serie robotiche i marmocchi funzionano un po’ da mascotte. I loro compiti: allentare la tensione, cacciarsi nei guai e combinare qualche pasticcio, al quale rimediano di persona. Sono stati, infatti, educati ad assumersi la responsabilità delle loro azioni. Particolare il legame che stabilisce con Sanshiro, considerato una specie di fratello maggiore. Il centro di questo anime non sono le motivazioni dell’invasore alieno, equamente suddivise fra necessità e ambizione. La vicenda prende avvio da una macchina che sfugge al controllo dei suoi creatori, tradendo le finalità per le quali era stata concepita. È una situazione narrativa piuttosto frequente: si pensi a Kyashan e a Daitarn 3. L’uomo è avvisato: guai ad avere la presunzione di volersi sostituire alla divinità. Un’eccessiva fiducia nella tecnologia può ingarbugliare la matassa, anziché dipanarla.
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Resti. Per noi rimangono le ossa degli animali e degli uomini. Dove una volta un ragazzo e una ragazza facevano l’amore, ci sono ceneri e macchie di sangue e pezzettini di unghie e ricci pubici e una vela piegata che usarono con fini oscuri e macchie di sperma sopra il fango e teste di gallo e una casa diroccata disegnata sulla sabbia, e pezzetti di fogli profumati che furono lettere d’amore e la rotta sfera di vetro di una veggente e lillà appassiti e teste tagliate su guanciali come anime impotenti tra asfodeli e tavole crepate e scarpe vecchie e vestiti sul fango e gatti malati e occhi incrostati in una mano che scivola verso il silenzio e mani con anelli e schiuma nera che schizza su uno specchio che nulla riflette e una bambina che dormendo asfissia la sua colomba preferita e monetine di oro nero risuonanti come zingari di dolore che suonano i loro violini a conchiglie del mar Morto e un cuore che batte per ingannare e una rosa che si apre per tradire e un bambino che piange di fronte a un corvo che gracchia e l’ispiratrice si maschera per eseguire una melodia che nessuno capisce sotto una pioggia che calma il mio male. Nessuno ci ascolta, per questo pronunciamo preghiere, ma guarda! Lo zingaro più giovane sta decapitando con i suoi occhi di saracco la bambina della colomba. Io ero predestinata a nominare le cose con nomi essenziali. Io non esisto più e lo so; quello che non so è che cosa vive al posto mio. Perdo la ragione se parlo, perdo gli anni se sto in silenzio. Un vento violento distrusse tutto. E non aver potuto parlare per tutti quelli che dimenticarono il canto.
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Il resoconto della seconda parte della mia estate
Dopo un weekend a fare il giovane ma giovane non sono più (tra fiumi di alcol, fumi di cannoni e passaggi attraverso locali di zona più o meno laidi) ed una domenica ben poco produttivita, con tanto di leggero down (un po’ come quando ti fai di md e poi ti scende tutto e ti chiedi il senso della vita), questo lunedì è iniziato discretamente, dopo una sveglia a tarda ora.
Mi sono svegliato infatti alle 10.30, dopo una nottata non delle migliori (ultimamente sono solito svegliarmi più volte nel cuore della notta come in preda a uno spasmo - e lo sono specialmente se non ho la mia lei accanto - e la mia attività onirica è sempre molto stancante: questa notte ho sognato di perde un volo per il Giappone ed è stato davvero stressante).
Sono andato quindi a bermi un cappuccino, con cornetto, nel caffè italiano di zona e sono tornato con l’intenzione di fare almeno una parte delle tante cose appuntate nella mia to do list.
In realtà l’interesse a fare le cose appuntante nella to do list è già venuto meno ed avrei più voglia di organizzare qualcosa per la serata (magari un pub crawl di quartiere, come usiamo fare da qualche tempo a questa parte, passando da un bar all’altro nelle peggio zone della città che mi ospita), ma cercherò di lottare contro me stesso - dicono sia un primo passo verso la superazione.
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(Sono riuscito a mettere un video nel blog, son fiero di me).
Ad ogni modo, terminata l’estate da due giorni (anche se ormai ho deciso che per me l’estate termina l’uno settembre ed inizia il primo di giugno, come mi dice da qualceh stagione a questa parte la mia ragazza) scrivo finalmente il resoconto della mia estate.
Un’estate in cui ho avuto il piacere di stare una ventina di giorni in terra natia, prima di andare in Bulgaria con la mia lei e in crociera con i miei nonni.
Partiamo quindi dalla Bulgaria, dove sono stato una settimana.
Vicino al Mar Nero, in una cittadina di nome Balchik.
E’ stata la settimana delle prime volte:
E’ stata la prima volta in Bulgaria E’ stata la prima volta nel Mar Nero, con tanto di copiosi bagni in un mare che è meglio di Ostia ma forse peggio della Playa a Catania E’ stata la prima volta in una spiaggia naturista E’ stata la prima volta abbia avuto un vero attacco di panico (sono stato certo, nel cuore di una delle notti, di essere ad un passo da un infarto. Fortunatamente non si trattava di un infarto ma di ansia che - spesso - in nottata si fa sentire. Saranno i “terribili” 32 anni che sto vivendo)
E’ stata la prima volta sia stato trasportato in ambulanza (e spero l’ultima. Proprio in occasione dell’attacco di panico: vivendo in un hotel nel mezzo del niente, non avrei avuto altro modo di essere trasportato nell’ospedale bulgaro dove mi hanno fatto una iniezione di Diazepam. Segnalo così altre due prime volte: la prima volta in un fatiscente ospedale bulgaro e la prima volta con le benzodiazepime)
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(In realtà non è semplice un cazzo mettere video, pigiato sul bottone non sempre appare lo spazio per inserire l’url). (Tumblr è una piattaforma di merda).
Comunque, tirando le somme: a chi suggerisco la Bulgaria?
A chi vuole spendere poco (cena di pesce - con pesce discreto - una quarantina d’euro massimo in due) e a chi non vuole avere italiani attorno (ho avuto quel raro feeling di essere un eccezione, in quanto italiano sul Mar Nero. Magari è merito di Balchik e già a Varna - che non ho gradito, nelle poche ore in cui sono stato - la situa è diversa).
Dove suggerisco di andare al mare in Bulgaria (Per il poco che ho potuto vedere in sette giorni)?
Nirvana beach, dove c’è (anche) la spiaggia naturista e dove il mare sembra meno nero delle altre parti dove ho avuto modo di bagnarmi nei sette giorni bulgari. Occhio però: non si può pagare con la carta - come in quasi tutte le spiaggie - quindi conviene che portate con voi qualche Lev se volete, esempio, comprare una birra in spiaggia. (Io amo bere birra in spiaggia. Con il grigio che c’è fuori dalla finestra in questo momento agognerei una birra in spiaggia). Dato che le vie dell'indicizzazione sono infinite come quelle del Signore , spero queste mie parole possano essere d'aiuto a qualcuno che si recherà in Bulgaria.
Passiamo ora all’ultimo step della mia estate, con la crociera effettuata assieme ai mie nonni benultraottantenni.
Una occasione unica di passare del tempo con i genitori della mia genitrice, con la nonna che pressava da mesi affinché si facesse.
Io mi sono prestato ed è stata sicuramente un’esperienza unica, ché in una crociera c’è più o meno tutto ciò che non apprezzo:
- balli di gruppo - animazione (fortunatamente non troppo invadente) - alcol a prezzi fuori di testa (ché non siamo partiti con l’all-inclusive alcolico. Qualora mai partissi nuovamente in crociera - evento remoto ma non impossibile - eviterei assolutamente di non farmi l’all-inclusive) - cafoni italiani in clamorosa quanità (direi che l’80% dei passeggeri della nave Costa in questione era composto da Italiani, per lo più gente cui Lombroso avrebbe attribuito comportamenti criminali. Ma sappiamo che Lombroso non ha basi scientifiche).
Questi ultimi, avendo provato ad ascoltare alcuni dei loro discorsi, non hanno fatto altro che parlare costantemente della crociera / delle crociere: quanto è costata? Quali altre crociere sono state fatte? Qual è la nave migliore? Qual è la compagnia migliore? Et cetera et cetera. Non ho mai vissuto come in questa occasione un risveglio del classismo in me (anche perché si trattava di wannabe rich obnubilati dal provincialismo. Gente che senza la coricera non sarebbero usciti dalla circonvallazione della propria città. E tutto sommato sarebbe stato meglio). Non scenderò quindi nei dettagli di ciò che non ho troppo apprezzato nella organizzazione della crociera (e non sono poche le cose rivedibili), ma mi limiterò, come nel caso della Bulgaria, a rispondere ad una domanda:
A chi suggerisco la crociera?
A nessuno. Fosse per me ritirerei la tessere elettorale ai crocieresti: o crociera o diritto di voto, nessuna terza via.
Concludo quindi il post con questa cazzata antidemocratica, prima di cucinarmi qualcosa per pranzo (sono le 14.54 ed è l’orario perfetto per cucinarmi una pasta, come non faccio da un po’, in questo regresso adolscezniale che sto vivendo). Vi mando un bacio, platea inesistente. Avrete mie eventuali nuove in futuro.
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Se esiste l’Accademia di Francia è tutto merito dei Druidi, che amavano le carriere letterarie: una conferenza di Jorge Luis Borges
Io vorrei scrivere un saggio ma non ne sono capace. Perciò uso la coincidenza cronologica: il 29 gennaio 1635 re Luigi XIII accoglie la nascita dell’Accademia di Francia, fondata da Richelieu; il 12 febbraio di quell’anno i membri di tale prestigiosa associazione si fan chiamare ‘accademici’. Oggi giova sicuramente rivedere cosa dovrebbero essere le accademie. Facciamoci aiutare da Borges.
* Esistono, a Londra, molti ristoranti turchi. Vi ritrovate la cucina mediterranea e poi, si sa, ai Turchi piace parlare dei loro antenati. Se date spago a un Turco, comincerà ad andare indietro ancora rispetto ai suoi predecessori celti. Potrebbe arrivare a parlarvi di Shiraz e della cultura matematica orientale. E magari aggiungere che Pitagora vale più di Einstein (intendendo che il tedesco sarà presto superato e capovolto, come avviene oltreoceano a opera di una ragazza che studia fisica e di cui in Italia su parla a bassa voce sui giornali, evviva la parità di genere). Insomma, sembra tutto irreale ma può capitare, a Londra. Così come a Roma, in qualche trattoria di tradizioni giudaiche, dove trovate camerieri più colti di certi professori e simili. Ora, domanda di passaggio. Perché continuiamo ad ammorbare i giovani che vogliono studiare coi libri dei soliti noti, anziché con cose più serie?
*
A novembre è uscito un altro libro strenna di Adelphi. Nondimanco di Carlo Ginzburg, tutto teso a spiegare come Pascal abbia letto Machiavelli e come… tutti e due siano stati intesi da Carl Schmitt. Insomma, la stampa italiana sta cercando di purificare col fuoco della sua intelligenza questo mostro di destra, Carl Schmitt, giurista e scrittore, vissuto purtroppo per lui e per noi durante il Terzo Reich. Il punto è però: perché i giornali, anche il Foglio, incensano questa banale cucitura di articoli accademici e nessuno dice ‘embè’? Perché fa comodo. Fossimo un Paese civile, servirebbero critiche e pubbliche riflessioni (se il libro lo merita) mentre da noi il tutto si risolve con la claque da destra, da sinistra e dal centro. E qualche nota filologica su riviste accademiche. Contenti voi. Allora me ne vengo con una proposta. Perché non far leggere, invece del bolide accademico di Ginzburg, direttamente le fonti? Le lettere di Machiavelli dove racconta di essersi trombato una al buio, scoprendo dopo che era una vecchietta (Lettere a Francesco Vettori e a Francesco Guicciardini). Le note della sorella di Pascal che spiega come il suo fratello fosse stato un libertino, e poi si fosse messo a scrivere biglietti su Dio, cucendoseli nelle maniche (Madame Perier, Vita di Pascal). Le conferenze di Carl Schmitt tenute nella Spagna franchista (Stato, grande spazio, nomos). Ah, ho capito. La cultura non porta voti, la si può lasciare ai sinistri.
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Coraggio, ai lettori di Ginzburg piacciono le citazioni accademiche e confortanti, sono tutti infoiati del solito Borges mentre oggi 2019 servirebbe la lettura cabbalistica di Pico della Mirandola e qualche testo di esoterismo rinascimentale. Da mettere come obbligatori, s’intende, in una scuola universitaria per élite da rifondare, visti i chiari di luna della Normale pisana. Oppure. Leggere un altro Borges, meno comodo. Quello che dice di fondare le accademie come un corpo sacro di drudi: prendere il Boletin de la Academia Argentina de Letras 1962. Prima del viaggio in Islanda e prima di comporre lo studio sulle letterature germaniche medievali. Perché la conferenza va dritta al dunque e quella che volgo qui in italiano, col finale ironico e sospeso, benché trascritta, resta borgesiana nel midollo. Il maestro si ripete, da irripetibile.
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Conclusione. Chiudere le stamperie (para)universitarie e tracciare segnali sulle querce. Sia col sillabario celta che con quello indiano. Poi. Rifare anche i licei, con un programma serio a base di magia cerimoniale, matematica, geometria astrale, testi gnostici, niente filosofie kantiane, roba da usurai o da bottegai. Studio matto e disperatissimo, nel Nuovo Liceo, delle tradizioni mediorientali e della political science. Quelle di cui parlava il cameriere turco Alì riferendosi agli istituti di turcologia sparsi per il mondo. E infatti lui non si legge Ginzburg e non è stato all’università.
Andrea Bianchi
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Il concetto di un’accademia e i Celti
Nella seconda metà del diciannovesimo secolo, due scrittori giustamente famosi, Ernst Renan e Matthew Arnold, scrissero entrambi studi approfonditi: tutti e due scrissero sul concetto di accademia e sulla letteratura celtica. Nessuno dei due percepì la curiosa affinità tra questi due argomenti, eppure esiste. Alcuni miei amici, leggendo il titolo di questa conferenza, hanno rilevato che fosse semplicemente arbitrario, ma io penso che questa affinità sia profonda e lo posso giustificare.
Incominciamo col concetto di accademia. In cosa consiste? In primo luogo, pensiamo a un insieme di regole che proibiscono e autorizzano parole. Questo è basilare, lo sappiamo. Poi pensiamo ai membri originari dell’Accademia francese con i loro incontri periodici. E qui abbiamo un altro tema – la conversazione, il dialogo letterario, la discussione amichevole – e l’altro aspetto dell’accademia, forse il più essenziale: organizzazione, legislazione, comprensione della letteratura. Penso che questa sia la parte più importante.
La tesi che esporrò oggi, o più esattamente, le circostanze che voglio richiamare, è l’affinità tra queste due idee: Accademia e mondo celtico. Pensiamo alla nazione letteraria par excellence. È certamente la Francia, e la letteratura francese che non sta solo nei libri ma nel linguaggio stesso. Basta scorrere un vocabolario per sentire l’intensa vocazione letteraria del francese. Per esempio, in spagnolo diciamo “arco iris” – in inglese “rainbow” – in tedesco “Regenbogen” cioè arco di pioggia. E queste parole come si avvicinano a quella francese, terribile, vasta come un poema di Hugo e più breve di un poema di Hugo – “arc-en-ciel” – la quale sembra innalzare un’architettura, un arco nel cielo?
In Francia non esiste una vita letteraria: essa esiste in via più conscia che nelle altre nazioni. Una delle loro riviste, La vie litteraire, la leggono tutti. Qui da noi, al contrario, gli scrittori sono pressoché invisibili. Scriviamo per i nostri amici, sta bene. Ma quando uno pensa all’Accademia francese tende a dimenticare che la vita letteraria della Francia corrisponde a un processo dialettico, la letteratura vi funziona all’interno della storia della sua storia. L’Accademia esiste per rappresentare la tradizione, e quindi hai l’Accademia Goncourt, e cenacoli che diventano accademie. È curioso che i rivoluzionari abbiano preso a entrare nelle accademie, che la tradizione continui ad arricchirsi in tutte le direzioni e attraverso tutte le evoluzioni della letteratura. In un certo momento ci fu opposizione tra Accademia e Romantici; poi tra Accademia e Parnassiani e Simbolisti; ma alla fine tutti entrarono a far parte della tradizione francese. Di più, c’è una specie di equilibrio: i rigori della tradizione sono compensati dalle audacie dei rivoluzionari. Per questa ragione, la letteratura francese ha più esagerazioni stravaganti di molte altre, perché ogni autore ha da fare con un avversario, più o meno come tra scacchisti. Ma in nessun’altra parte del mondo la vita letteraria è stata organizzata in modo più rigoroso come tra i Celti.
Ho detto di letteratura dei Celti. Il termine è vago. Abitavano, nell’antichità, i territori che un mondo remoto e futuro avrebbe chiamato Portogallo, Spagna, Francia, isole britanniche, Olanda, Belgio, Svizzera, Lombardia, Boemia, Ungheria e Croazia, come pure la Galizia sulle coste del Mar Nero. Germani e Romani li hanno rimpiazzati o assoggettati dopo ardui conflitti. Poi avvenne un fatto notevole. La vera cultura dei Germani raggiunse il suo acme e fioritura finale in Islanda, nell’Ultima Thule della cosmografia romana, dove la nostalgia di un piccolo gruppo di fuggitivi mise in salvo l’antica mitologia e arricchì l’antica retorica. La cultura celta trovò rifugio su un’altra isola sperduta, l’Irlanda. Sappiamo poco di arti e lettere dei Celti in Iberia o in Galles; le reliquie tangibili delle loro culture, particolarmente nel linguaggio e in letteratura, va cercato fuori dalle biblioteche di Irlanda o Galles. Rena, applicando la famosa sentenza di Tertulliano, scrive che l’anima dei Celti è naturalmente cristiana. Quel che è straordinario, quasi incredibile, è che la Cristianità, la quale era ed è percepita con tale ardore dall’irlandese, non cancellò la memoria celta e non ripudiò i miti pagani e le leggende arcaiche. Grazie a Cesare, Plinio, Diogene Laerzio e Diodoro Siculo sappiamo che i Celti erano governati da una teocrazia, i Druidi, i quali amministravano ed eseguivano le leggi, dichiaravano guerra o proclamavano la pace, avevano il potere di deporre i re, nominare annualmente i magistrati ed erano incaricati dell’educazione dei giovani e delle celebrazioni rituali. Praticavano l’astrologia e insegnavano che l’anima dell’uomo è immortale. Cesare, nei Commentari, attribuisce loro la dottrina pitagorica e platonica della trasmigrazione delle anime. È stato detto che i Celti credevano, come quasi tutti i popoli, che la magia trasformi gli uomini in animali, e Cesare (confuso dalla lettura dei Greci) mischiò le credenze superstiziose con la dottrina della purificazione dell’anima tramite morte e reincarnazione. Vedremo dopo un passo di Taliesin dove il soggetto è la trasmigrazione e non la licantropia.
Quel che vorrei notare è il fatto che i Druidi erano divisi in sei classi, la prima quella dei Bardi e la terza dei Vati. Secoli dopo, questa gerarchia teocratica sarebbe stata modello distante e non dimenticato per le accademie di Francia.
Nel Medioevo la conversione dei Celti alla Cristianità ridusse i Druidi alla categoria di esorcisti. Una delle loro tecniche era la satira alla quale si attribuivano poteri magici grazie ai grumi che apparivano in faccia alla persona satirizzata. Perciò, protetti da superstizione e paura, gli uomini di lettere divennero predominanti in Irlanda. Ciascun individuo nella società feudale aveva il suo posto preciso; un esempio incomparabile di ciò erano i letterati francesi. Se il concetto di accademia è basato sull’organizzazione e direzione della letteratura, allora non c’era paese più accademico, nemmeno Francia o Cina.
Una carriera letteraria richiedeva più di dodici anni di studi rigorosi che includevano mitologia, storia leggendaria, topografia e legge. A queste discipline vanno aggiunte naturalmente la grammatica e i vari rami della retorica. L’insegnamento era orale, come per tutto il materiale esoterico; non c’erano testi scritti e gli studenti mandavano a memoria quel corpus di letteratura ancestrale. L’esame annuale durava diverse ora; lo studente, tenuto al buio in una cella oscura e provvisto solo di acqua e cibo, doveva versificare alcuni blocchi genealogici e soggetti mitologici in metrica data – poi memorizzare tutto. Il grado più basso, quello di oblaire, era conferito per poemi su sette argomenti; quello più alto, ollam, per 360, che corrispondono ai giorni del calendario lunare. I poemi erano classificati per temi: distruzioni di rami nobiliari o di castelli, furto di animali, amori, battaglie, viaggi per mare, morti violente, spedizioni, furti di bambini e incendi. Altre categorie includevano visioni, attacchi, inganni e migrazioni. Ciascuno di questi corrispondeva a dati intrecci, dati metri, dato vocabolario, al quale il poeta era confinato sotto pena di punizione. Per i poeti migliori la versificazione era estremamente complessa e includeva assonanze, rime e allitterazioni. Più che riferimenti diretti, preferivano un intricato sistema di metafore basato sul mito o sulla leggenda o sull’invenzione personale. Qualcosa di simile avviene coi poeti anglosassoni e, a livello più alto, con gli scandinavi: la metafora straordinaria e quasi allucinante per la battaglia, “onda di uomini”, è comune alla poesia di corte sia in Irlanda che in Norvegia. Intorno al nono livello, i versi sono indecifrabili per i loro arcaismi, perifrasi ed immagini laboriose; la tradizione registra la rabbia del re incapace di capire i panegirici dei poeti che aveva coltivato lui stesso. L’oscurità connaturata a questi poemi affrettò il declino e la dissoluzione finale dei collegi letterari. Merita anche richiamare che i poeti costituivano un macigno notevole per i re minori e impoveriti d’Irlanda, i quali dovevano mantenerli nel lusso e nei piaceri appropriati alla creatività.
Si può dire che simile vigilanza e vigore può solo soffocare l’impulso poetico; la verità incredibile è che la poesia irlandese è ricca in freschezza e meraviglia. Questa, almeno, è la convinzione formata sui frammenti citati da Arnold sulle versioni inglesi del filologo Kuno Meyer.
Tutti ricordate il poeta che ricorda le sue precedenti incarnazioni. Per esempio le splendide righe di Ruben Dario: Yo fui un soldado que durmio en el lecho/ De Cleopatra, la reina…/ !Oh la rosa marmorea omnipotente!
E abbiamo antichi esempi, come quello di Pitagora, che dichiarava di ricordare da un’altra vita lo scudo col quale aveva combattuto a Troia.
Guardiamo Taliesin, il poeta celta del sesto secolo. Taliesin ricorda alla meraviglia di essere stato molte cose: cinghiale selvaggio, capo in battaglia, spada nella mano del capo, ponte che valicava settanta fiumi; fu in Cartagine, fu sulle onde del mare; è stato parola in un libro – è stato, all’inizio, un libro. Qui abbiamo un poeta perfettamente consapevole dei suoi privilegi, dei meriti che possono nascere da questa svolta incoerente. Penso che Taliesin volesse essere tutte queste cose e credo anche che questa lista, per essere splendida, debba consistere di elementi eterogenei. Perciò lui ricorda di essere stato parola in un libro e un libro in sé. Ci sono altre immagini molto belle, per esempio quella di un albero verde su un lato e in fiamme sull’altro, come il Cespuglio in fiamme, con un fuoco che non lo consuma, e le cui parti coesistono in armonia.
Al di là dei secoli eroici, dei secoli mitologici, c’è un aspetto della letteratura celta che interessa in particolare – i viaggi per mare. I viaggi irlandesi verso Ovest, verso l’ignoto o, come diciamo ora, verso l’America. Mi riferisco alla storia di Conn. Conn è re irlandese. Si chiama Conn delle cinque battaglie. Un pomeriggio siede col figlio guardando il tramonto da una collina e sente all’improvviso suo figlio che parla con l’invisibile e lo sconosciuto. Gli chiede con chi stia parlando e la voce giunge dall’aria, una voce che dice: “Sono una donna incantevole, vengo da un’isola persa nei mari occidentali dove non c’è pioggia né neve, nessuna malattia né morte. Non c’è il tempo. Se tuo figlio, il mio innamorato, verrà con me, non conoscerà mai la morte e regnerà su popoli felici”. Il re raduna i suoi Druidi – perché questa storia è più antica del Cristianesimo, benché i Cristiani l’abbiano conservata – e i Druidi fanno spegnere la voce della donna. Lei, invisibile, getta una mela al principe e scompare. Per un anno il principe non mangia altro che questa mela inesauribile e non sente fame o sete, e pensa solo alla donna che non ha mai visto. Alla fine dell’anno lei ritorna, lui la vede e insieme si imbarcano su una nave di vetro, verso Occidente.
Qui la leggenda si interrompe. Una delle versioni dice che il principe non tornò mai più. Un’altra, che tornò dopo diversi secoli e rivelò chi era. La gente lo guardava incredula e diceva: “Sì, figlio di Conn delle cinque battaglia. Una leggenda dice che eri perso nei mari e che, se mai tornassi alla terra e toccassi il suolo d’Irlanda, diventerai cenere – perché il tempo degli dei è una cosa, altro quello degli uomini”.
E richiamiamo una storia simile, quella di Abramo. Abramo è figlio di re, come tutti i protagonisti di queste storie. Mentre cammina sulla spiaggia sente all’improvviso una musica che viene da dietro di lui. Si gira, la musica è ancora alle sue spalle. La musica è molto dolce e lui si addormenta; quando si risveglia, si trova in mano un ramo d’argento con fiori che potrebbero essere fatti di neve, che sono animati. (Il ramo d’argento è una reminiscenza di quello dorato dell’Eneide). Tornando a casa trova una donna che gli dice, come nell’altra storia del principe, il suo amore per lui. Abramo la segue e poi la storia diventa il racconto dei suoi viaggi. Dicono che viaggiarono per mare e videro un uomo che sembrava camminare sull’acqua ed era circondato da salmoni. Quell’uomo era un dio celta che quando cammina sull’acqua passeggia sui prati della sua isola, circondato da cervi e pecore. Qui avete qualcosa come un doppio spazio, un doppio piano nello spazio: il principe sta camminando sull’acqua; il re, sulle praterie.
C’è una fauna curiosa in quelle isole: dei, uccelli che sono angeli, rami di argento e cervi dorati, tutto su quattro pilastri, a loro volta collocati su un piatto argentato. La meraviglia più scioccante è quando Abramo attraversa il mare occidentale, guarda in alto e vede il fiume che scorre attraverso l’aria senza cadere, e in quel fiume ci sono pesci e barche, il tutto in cielo molto pio.
Dovrei dire qualcosa sul significato del paesaggio nella poesia celta. Matthew Arnold, nel suo studio notevole al riguardo, dice che il senso della natura, una virtù della poesia inglese, deriva dai Celti. Direi che anche i Tedeschi sentono la natura. Il loro mondo è, certo, abbastanza diverso, perché nell’antica poesia germanica quel che si avverte è innanzitutto l’orrore della natura; paludi e foreste e tramonti popolati da mostri. I draghi erano chiamati “orrori della notte”. In contrasto, anche i Celti capivano la natura come qualcosa di vivente ma sentivano che queste presenze sovrannaturali potevano anche essere benigne. Il mondo fantastico dei Celti è un mondo sia di angeli che di demoni. Ora noi diciamo “l’altro mondo”: la frase, penso, appare per la prima volta in Lucano, in relazione ai Celti.
Tutti i fatti che ho notato portano a varie osservazioni. Spiegano, ad esempio, la nascita delle Accademie in una terra come la Francia, un luogo di radici celte; spiegano l’assenza di accademie in paesi profondamente individualisti come l’Inghilterra. Ma potrete trarre conseguenza meglio di me. Per ora, basta notare semplicemente il curioso fenomeno della legislazione della letteratura nell’isola d’Irlanda.
Jorge Luis Borges
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